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Aereo costretto a tornare in aeroporto dopo decollo, è emergenza: cosa succede

Pubblicato: 16/06/2025 13:18
aereo air india

Nel ventre d’acciaio che fendeva l’aria, un brusio sommesso pervadeva la cabina, interrotto solo dal fruscio discreto delle hostess che servivano bevande e sorrisi. Oltre gli oblò, il blu intenso del cielo si fondeva con l’orizzonte, promettendo nuove terre e orizzonti sconosciuti. I passeggeri, immersi nelle loro letture, nei sonnellini o nelle conversazioni sussurrate, erano ignari del piccolo, quasi impercettibile, allarme che aveva iniziato a lampeggiare nella cabina di pilotaggio. Un guasto.

Non un’emergenza da brivido, ma una crepa nella perfetta macchina, sufficiente a far scattare un campanello d’allarme, a increspare la serenità del viaggio. I piloti, con quella calma studiata che solo anni di addestramento possono forgiare, si scambiarono sguardi rapidi, le mani esperte già in movimento sulle manopole e gli interruttori. La rotta era stata interrotta, il sogno di arrivare a destinazione posticipato. Si potevano percepire i sospiri, i movimenti irrequieti, i volti che si interrogavano, mentre l’aereo, con una lentezza quasi innaturale, iniziava la sua dolce curva, disegnando un arco nel cielo, non verso il futuro, ma verso il passato, riportando tutti al punto di partenza.

Volo Air India costretto a tornare in aeroporto

Un incidente che solleva interrogativi inquietanti si è verificato nei cieli asiatici, gettando un’ombra di preoccupazione sull’affidabilità di una delle macchine volanti più moderne, il Boeing 787. Un Boeing 787 di Air India, decollato da Hong Kong e diretto a Delhi, è stato costretto a un brusco ritorno all’aeroporto di partenza dopo appena 61 minuti di volo.

La causa, secondo un’agenzia di stampa indiana, un generico ma allarmante “problema tecnico“. Questo episodio, di per sé significativo, assume contorni ancora più foschi se si considera che il velivolo in questione è identico a quello precipitato pochi giorni prima ad Ahmedabad, in un disastro che ha scosso le fondamenta della sicurezza aerea.

I dati di volo, resi pubblici dal sito specializzato Flightaware, dipingono un quadro preciso e preoccupante della traiettoria del volo AI315. Dopo il decollo, l’aereo ha faticato a raggiungere la sua quota di crociera abituale, mantenendosi per non più di una decina di minuti a un’altitudine di circa 7.000 metri, decisamente inferiore rispetto a quella che ci si aspetterebbe da un volo a lungo raggio. Questa anomalia iniziale, un campanello d’allarme per qualsiasi osservatore esperto, è stata seguita da un’ulteriore e più preoccupante evoluzione: una perdita di velocità progressiva, culminata nell’inizio di una discesa inequivocabile verso l’aeroporto di Hong Kong.

La dinamica

La dinamica di questo incidente solleva domande impellenti. Quale sia stata l’esatta natura del “problema tecnico” non è stato ancora chiarito, ma la decisione di un rientro così repentino suggerisce un malfunzionamento grave, potenzialmente in grado di compromettere la sicurezza del volo. La scelta di non tentare di proseguire il viaggio, optando invece per un ritorno immediato, è un chiaro indicatore della serietà della situazione a bordo.

In un’epoca in cui i viaggi aerei sono una componente essenziale della vita moderna, la trasparenza e la tempestività nella comunicazione di tali eventi sono cruciali per mantenere la fiducia dei passeggeri. Questo episodio, unito al recente disastro di Ahmedabad che ha coinvolto un velivolo della stessa tipologia, impone un’analisi approfondita e urgente sulla sicurezza operativa dei Boeing 787, in particolare quelli gestiti da Air India. È fondamentale che le autorità aeronautiche e la compagnia aerea forniscano risposte chiare e dettagliate per rassicurare l’opinione pubblica e garantire che ogni aspetto della sicurezza dei voli sia scrupolosamente verificato.

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