
Hamas avrebbe respinto la proposta di mediazione del Qatar per una tregua nella Striscia di Gaza, complicando ulteriormente il percorso verso un cessate il fuoco. A riferirlo sono fonti politiche israeliane citate dal sito Ynet, secondo cui il movimento islamista starebbe ostacolando deliberatamente i negoziati, mantenendo una linea rigida e accompagnando i contatti diplomatici con una strategia di guerra psicologica.
Le stesse fonti accusano Hamas di diffondere menzogne tra la popolazione di Gaza e di esercitare una pressione indiretta sull’opinione pubblica israeliana, con l’obiettivo di minare la fiducia nel processo di mediazione. Israele, al contrario, viene descritto come pronto a dimostrare flessibilità e disponibile a un’intesa fondata sull’offerta avanzata da Doha, che sarebbe stata già accettata da parte israeliana.
Proposta su tavolo: 60 giorni per chiudere il conflitto

Secondo quanto trapelato, la proposta qatariota respinta da Hamas avrebbe potuto aprire a un negoziato di 60 giorni incentrato sulla fine della guerra, un percorso che, a detta della fonte israeliana, sarebbe stato “in linea con gli obiettivi strategici di Israele”.
Nonostante l’impasse, i negoziati a Doha proseguono anche nel fine settimana. Il team israeliano, riferisce Ynet, resta in contatto costante con il primo ministro Benjamin Netanyahu, operando con “pieno mandato” per trattare sulla base della proposta qatariota. Nessun segnale, per ora, lascia prevedere un’imminente svolta.