Vai al contenuto

“Sembrano zoombie, fanno paura!”. Avvistati i “conigli Frankenstein”: la verità dietro le inquietanti foto

Pubblicato: 16/08/2025 11:20

Le immagini di conigli affetti da escrescenze simili a corna hanno scatenato panico e curiosità sui social. Sebbene a prima vista possa sembrare degno di un film dell’orrore, è in realtà un fenomeno biologico ben noto e documentato. Questi animali, soprannominati “conigli Frankenstein”, non sono il risultato di esperimenti genetici o di una mutazione mostruosa, ma sono semplicemente affetti da una malattia virale conosciuta come papillomavirus di Shope.

Questo virus, sebbene possa alterare notevolmente l’aspetto dei conigli, è nella stragrande maggioranza dei casi innocuo e fa parte di un ciclo naturale che il sistema immunitario dei roditori è in grado di gestire. La paura e la fascinazione che circondano questi “mostri pelosi” evidenziano il divario tra la percezione popolare e la realtà scientifica, dimostrando come un fenomeno naturale possa essere facilmente trasformato in una leggenda urbana. La storia di questi conigli non è solo un aneddoto curioso, ma un vero e proprio caso di studio su come la disinformazione, alimentata da immagini d’impatto, possa diffondersi rapidamente, creando un allarme ingiustificato.

La storia di un virus che ha ispirato leggende

Il papillomavirus di Shope, che causa la formazione di lesioni verrucose dall’aspetto bizzarro, ha una storia affascinante e un ruolo significativo nella biologia. Prende il nome dal Dr. Richard E. Shope, il ricercatore della Rockefeller University che per primo lo documentò nei conigli negli anni ’30. La sua scoperta non solo ha identificato la causa di queste formazioni anomale, ma ha anche aperto la strada a una comprensione più profonda del legame tra virus e cancro. Questo virus ha anche avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare, contribuendo a plasmare miti secolari. La leggenda del jackalope, una creatura mitologica con il corpo di una lepre e le corna di un’antilope, è stata probabilmente ispirata dagli avvistamenti di conigli affetti dal papillomavirus di Shope, con le loro escrescenze che potevano essere scambiate per vere e proprie corna. Questo dimostra come la scienza possa fornire una spiegazione razionale a fenomeni che, in passato, erano stati interpretati come manifestazioni di creature fantastiche o mostruose.

Un allarme infondato e la sua spiegazione scientifica

Le recenti segnalazioni di “conigli Frankenstein” in Colorado e in altre parti degli Stati Uniti sono servite a riportare l’attenzione su questo fenomeno. Le foto e i video virali hanno scatenato un’ondata di panico tra i residenti. Tuttavia, come ha confermato Kara Van Hoose, portavoce del dipartimento, la presenza di conigli infetti non è affatto un evento raro. Durante i mesi estivi, quando l’attività di pulci e zecche, i vettori del virus, è più intensa. La trasmissione del virus avviene attraverso il morso di questi parassiti, che trasferiscono l’agente patogeno da un coniglio all’altro. Nonostante l’aspetto inquietante delle lesioni, il papillomavirus di Shope rappresenta una minaccia limitata per i conigli stessi e non è trasmissibile ad altre specie.

Il papillomavirus di Shope è un esempio straordinario di come la natura abbia sviluppato meccanismi di difesa efficaci. Le escrescenze, sebbene possano crescere a dismisura, non sono generalmente letali per il coniglio. L’unica situazione in cui diventano un problema serio è quando interferiscono con le funzioni vitali dell’animale, ad esempio crescendo sugli occhi e ostacolando la vista, o sulla bocca, rendendo difficile l’alimentazione. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il sistema immunitario del coniglio è perfettamente in grado di combattere l’infezione. Dopo un certo periodo, le lesioni tendono a recedere spontaneamente, e l’animale guarisce senza conseguenze a lungo termine. Questo processo di regressione spontanea è un aspetto cruciale della storia del virus, e sottolinea come questi “conigli Frankenstein” non siano mostri eternamente condannati, ma semplicemente animali che affrontano una fase temporanea di malattia, dalla quale la maggior parte si riprende completamente.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure