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Garlasco, Andrea Sempio rompe il silenzio: “Ecco perché ho licenziato l’avvocato Lovati”

Pubblicato: 15/10/2025 18:23
Andrea Sempio durante l'intervista a La Vita in Diretta

Per la prima volta da quando il suo nome è tornato al centro del caso Garlasco, Andrea Sempio ha deciso di parlare apertamente. Lo ha fatto davanti alle telecamere di La Vita in Diretta, affrontando uno dei temi più delicati delle ultime settimane: la rottura con il suo avvocato, Massimo Lovati. «È stata una decisione tutt’altro che presa a cuor leggero», ha dichiarato Sempio, apparso visibilmente provato ma determinato a chiarire la sua posizione. Dopo anni di silenzio, ha voluto raccontare la sua versione e spiegare i motivi di una scelta che ha sorpreso molti.

Alla base della decisione, precisa, non ci sarebbe alcuna strategia o mossa mediatica, ma una divergenza profonda sul modo di affrontare la difesa. «Ho revocato il mandato all’avvocato Lovati», ha detto in diretta, «dopo un incontro in cui speravo di appianare alcune divergenze. Avevamo idee diverse su come muoverci».

Due visioni inconciliabili

Durante l’intervista, Sempio ha spiegato con toni pacati ma decisi che la rottura è arrivata dopo un confronto diretto. «L’avvocato Lovati, secondo me, è un grande penalista. È una persona per cui nutro stima e rispetto», ha sottolineato. «Ha una sua visione, lui va dritto per la sua strada. Ma a un certo punto ho capito che non era più possibile avere un dialogo. Non riuscivamo più a condividere la stessa linea difensiva».

Un passaggio che rivela la tensione vissuta dietro le quinte: due approcci diversi su come affrontare un caso che, dopo quasi vent’anni, continua a dividere opinione pubblica e magistratura. Secondo Sempio, il suo obiettivo era «trovare una difesa più aperta, capace di comunicare in modo chiaro e trasparente anche all’esterno», mentre Lovati avrebbe preferito mantenere un profilo più tecnico e riservato.

Andrea Sempio durante l'intervista televisiva

Il clamore mediatico non è la causa principale

Negli ultimi giorni si era ipotizzato che il caos mediatico intorno al caso avesse influito sulla separazione tra i due. Ma Sempio smentisce con decisione: «L’aspetto mediatico è stato sì importante, ma non è nemmeno un terzo delle ragioni che ci hanno portato a dividerci», ha spiegato. «Non è stato il caos dei giornali o delle trasmissioni a farci arrivare a questo punto. Il vero motivo è che avevamo una diversa visione della strategia».

Con queste parole, Sempio ha voluto smontare ogni interpretazione sensazionalistica. Il suo nome è tornato sui giornali dopo la decisione della Procura di riaprire il fascicolo sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nella sua casa di Garlasco il 13 agosto 2007. Sempio, già sentito all’epoca come testimone, è oggi formalmente indagato per la seconda volta, ma continua a proclamarsi innocente.

«Non ho ucciso Chiara Poggi»

Nel corso dell’intervista, il 40enne ha ribadito ancora una volta la sua totale estraneità ai fatti. «Non ho ucciso io Chiara Poggi», ha detto, guardando dritto in camera. «E spero che le autorità non si facciano traviare da tutte queste balle che stanno uscendo sui media. Spero che tutto questo circo non influenzi chi deve indagare».

Un appello rivolto non solo agli inquirenti, ma anche all’opinione pubblica, sempre più divisa su un caso che non smette di far discutere. «Vorrei solo che si tornasse ai fatti, alle prove, e non alle illazioni», ha aggiunto. «Chi indaga deve farlo con serenità, senza pressioni o pregiudizi. Io voglio che si arrivi alla verità, una volta per tutte».

Andrea Sempio a La Vita in Diretta

Un nuovo capitolo per il caso Garlasco

Il caso Garlasco, chiuso nel 2015 con la condanna definitiva di Alberto Stasi, è tornato di attualità dopo le nuove verifiche ordinate dalla Procura di Pavia. Alcuni elementi, tra cui una traccia genetica e nuove testimonianze, avrebbero riaperto gli spiragli investigativi. In questo contesto, la figura di Andrea Sempio — amico d’infanzia di Chiara e vicino di casa — è tornata al centro dell’attenzione.

Con la revoca del mandato all’avvocato Lovati, si apre ora una nuova fase della sua difesa, di cui non si conoscono ancora i dettagli. Ma Sempio appare deciso a non restare più in silenzio: «Ho tenuto dentro troppe cose per anni. Ora voglio che si sappia come stanno davvero i fatti».

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