
Ha trascorso tre giorni da solo in un bosco sopra Bolzano, dopo essere caduto in un canalone durante un’escursione in montagna. L’uomo, un escursionista partito sabato mattina per un’uscita in solitaria, è stato salvato grazie a un dettaglio decisivo: un selfie inviato poco prima dell’incidente, che ha permesso ai soccorritori di restringere l’area di ricerca.
L’allarme è scattato quando alcuni conoscenti, non riuscendo più a mettersi in contatto con lui, hanno segnalato la scomparsa. Le ricerche sono partite subito, coinvolgendo i vigili del fuoco di Pordenone del distaccamento di Maniago, il Nucleo Cinofilo regionale e l’elicottero “Drago 149” del reparto volo dei vigili del fuoco di Venezia.
Il selfie, scattato e inviato poco prima della caduta, si è rivelato fondamentale: dalla foto, i soccorritori sono riusciti a risalire alla probabile zona dell’incidente, sul Monte Laura. L’immagine mostrava uno scorcio riconoscibile del paesaggio e ha consentito all’elicottero di circoscrivere l’area di perlustrazione, rendendo le ricerche più mirate.

L’escursionista, di cui non sono ancora state rese note le generalità, è stato individuato dopo tre notti trascorse nel bosco, ferito e immobilizzato in fondo a un canalone. Si trovava su un sentiero particolarmente impervio, quando è scivolato e non è stato più in grado di risalire o spostarsi.
Le condizioni del disperso erano gravi ma stabili. Dopo l’avvistamento, gli aerosoccorritori si sono calati con il verricello e sono riusciti a raggiungerlo. Le operazioni di recupero si sono concluse con successo intorno alle 14.30 di martedì, quando l’uomo è stato portato in salvo.
L’escursionista è stato poi trasportato al campo sportivo di Andreis, dove ad attenderlo c’erano i sanitari del 118. Dopo una prima valutazione medica, è stato trasferito in ospedale. Secondo quanto comunicato, non è in pericolo di vita, ma ha riportato diverse fratture e un principio di ipotermia.
Il selfie, secondo quanto riferito dagli operatori, è stato decisivo: senza quell’immagine, localizzare l’uomo in una zona così vasta e impervia avrebbe richiesto giorni, forse senza esito. La prontezza con cui ha inviato quella foto ha contribuito in modo determinante al suo salvataggio.
L’episodio ha riacceso l’attenzione sull’importanza di informare sempre amici o familiari sull’itinerario previsto e, se possibile, di condividere la posizione GPS in tempo reale durante le escursioni in solitaria. Anche una semplice foto può fare la differenza, come dimostra questo salvataggio.
Ora l’uomo è ricoverato e in fase di recupero. I soccorritori hanno voluto sottolineare la difficoltà dell’intervento, reso possibile solo grazie alla collaborazione tra squadre a terra, unità cinofile ed elisoccorso. Un lavoro di squadra che, unito a un dettaglio salvavita, ha evitato una tragedia.