
Un’ondata di sconcerto e dolore ha travolto l’opinione pubblica dopo la notizia di una serie di omicidi che hanno sconvolto una comunità sudamericana. Le autorità locali hanno parlato di un caso di violenza estrema e premeditata, in cui si intrecciano rancori familiari, persecuzioni e un piano di fuga fallito. Al centro della vicenda, un uomo accusato di aver tolto la vita a più persone in un arco di poche ore, scatenando una massiccia caccia all’uomo durata diversi giorni.
La vicenda ha riacceso il dibattito sul tema della violenza domestica e sulle misure di protezione per le vittime, che in questo caso non sono riuscite a prevenire una tragedia annunciata. L’arresto dell’uomo, avvenuto dopo una fuga durata oltre 24 ore, ha portato alla luce nuovi dettagli agghiaccianti che stanno emergendo con il progredire delle indagini.

Fermato in hotel dopo una fuga drammatica
Il protagonista di questa vicenda è Pablo Rodríguez Laurta, un uomo di 39 anni accusato di aver ucciso la sua ex compagna Luna Giardina e la suocera, per poi scappare portando con sé il figlio di sei anni. Secondo quanto ricostruito dalla polizia di Cordoba, Laurta avrebbe compiuto anche un terzo omicidio, quello del tassista Martín Palacio, durante la fuga.
L’uomo è stato rintracciato e arrestato in un hotel di Gualeguaychú, dove alloggiava sotto falso nome. Nella stanza, gli agenti hanno trovato una pistola, ritenuta l’arma del delitto. Le autorità sostengono che il 39enne stesse pianificando di attraversare il confine per rifugiarsi in Uruguay, il suo paese d’origine. Al momento dell’arresto, Laurta era insieme al figlio, risultato scomparso da un giorno. “Giustizia è stata fatta”, avrebbe detto l’uomo ai media dopo il fermo.
Un passato di violenza e ossessione
L’omicidio di Luna Giardina e della madre è avvenuto il sabato 11 ottobre, quando le due donne sono state trovate senza vita con ferite d’arma da fuoco. Laurta, già denunciato per violenza di genere nel 2023, era stato arrestato dopo aver violato un ordine restrittivo, ma era tornato in libertà poco dopo. La sua ex aveva ricevuto un dispositivo di allarme personale, che purtroppo non ha avuto il tempo di attivare.
Le indagini hanno rivelato che il 39enne si era mosso con estrema pianificazione. Dopo aver attraversato il fiume Uruguay in canoa, avrebbe soggiornato in un hotel di Concordia, con un’identità falsa. Nei giorni successivi, l’uomo avrebbe ucciso anche Martín Palacio, un tassista trovato morto in circostanze orribili, e infine si sarebbe diretto verso Gualeguaychú, dove la fuga si è conclusa.
Il ministro della Sicurezza di Entre Ríos, Néstor Roncaglia, ha definito Laurta “una mente criminale metodica”, sottolineando la brutalità e la pianificazione con cui l’uomo ha agito. Un caso che, ancora una volta, mette in luce la necessità di rafforzare le tutele per le vittime di violenza domestica e di intervenire prima che sia troppo tardi.