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Francia, il governo del premier Lecornu è salvo: respinte le due mozioni di sfiducia

Pubblicato: 16/10/2025 13:02
governo salvo cosa successo

Il governo francese guidato da Sébastien Lecornu ha superato le due mozioni di sfiducia presentate all’Assemblea Nazionale. Le iniziative parlamentari erano state avanzate da La France Insoumise e da Rassemblement National, ma non sono riuscite a raccogliere i voti necessari per provocare la caduta dell’esecutivo.
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Il voto più atteso era quello sulla mozione congiunta tra Lfi e Rn, sostenuta anche da parte dell’opposizione più radicale, che sembrava avere le maggiori possibilità di successo. Tuttavia, nonostante l’aumento inaspettato dei voti favorevoli, il risultato finale ha confermato la tenuta del governo.

Solo 18 voti hanno salvato Lecornu

La prima mozione, presentata dal gruppo di Jean-Luc Mélenchon, ha ottenuto 271 voti a favore, un numero insufficiente a raggiungere la soglia necessaria dei 289 voti per far cadere il governo. I pronostici iniziali, basati sulla posizione assunta dal Partito Socialista, lasciavano prevedere un massimo di 264 voti favorevoli alla sfiducia. A sorprendere, invece, sono stati 7 voti in più rispetto alle attese.

Secondo fonti interne, questi voti aggiuntivi potrebbero essere riconducibili a cinque deputati socialisti dei territori d’Oltremare, che avevano già espresso l’intenzione di opporsi al governo Lecornu.

La seconda mozione affossata senza sorprese

Decisamente più scontato è stato l’esito della seconda mozione, presentata dal Rassemblement National in collaborazione con l’Udr di Eric Ciotti. In questo caso, il tentativo di censura si è concluso con appena 144 voti a favore, ben lontano dalla soglia minima per mettere in discussione la sopravvivenza dell’esecutivo.

Il risultato ha confermato le stime degli osservatori politici, che già consideravano questa seconda mozione come simbolica, senza concrete possibilità di ribaltare la maggioranza.

La France Insoumise rilancia e punta a Macron

Nonostante il fallimento, La France Insoumise ha subito rilanciato la propria offensiva politica. Mathilde Panot, capogruppo del movimento all’Assemblea Nazionale, ha annunciato che oggi sarà presentata una nuova mozione di destituzione contro il presidente Emmanuel Macron.

«La mozione di sfiducia ha rischiato di far cadere Lecornu e il suo governo. Il nostro primo pensiero va al Paese, a tutti coloro che soffriranno a causa delle politiche crudeli contenute in questo bilancio», ha dichiarato Panot dopo la votazione. La deputata ha poi sottolineato: «Mancavano solo 18 voti per farlo cadere», riferendosi al risultato del primo scrutinio.

Critiche alla sinistra e appello alla mobilitazione

Nel suo intervento, Panot ha espresso una forte critica alla direzione del Partito Socialista, accusata di aver avuto una “responsabilità storica” nel fallimento della mozione. L’astensione del PS, considerata decisiva, ha fatto mancare il sostegno necessario per rovesciare l’attuale governo.

La rappresentante di Lfi ha inoltre lanciato un appello alla “resistenza popolare”, invitando i cittadini francesi a non arrendersi e a proseguire la mobilitazione contro le politiche dell’esecutivo e del presidente Macron.

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