
La terra ha tremato con violenza, gettando nel panico migliaia di persone. In pochi istanti, l’ordinario è diventato emergenza: chi era in casa è fuggito all’aperto, chi lavorava si è riversato in strada. Sirene, telefoni in tilt, la sensazione improvvisa e inconfondibile di essere a pochi secondi da qualcosa di più grande di noi.
Testimoni raccontano di lunghi secondi di silenzio e poi di grida, seguite da corse affannate verso i punti di raccolta. Edifici evacuati, scuole chiuse e una linea continua di messaggi e chiamate tra familiari per accertarsi che tutti stessero bene. Il sisma è stato avvertito nitidamente anche a centinaia di chilometri di distanza, alimentando la paura che potessero verificarsi nuove scosse.
Il terremoto si è verificato nella provincia di Papua, in Indonesia, con una magnitudo di 6.5, come riferisce l’istituto geologico statunitense USGS. L’epicentro è stato localizzato a circa 194 chilometri dalla città di Abepura, che conta oltre 60mila abitanti, e a una profondità di 35 chilometri.

La scossa principale è avvenuta nella tarda serata locale, e secondo i dati preliminari è stata abbastanza profonda da essere avvertita su un’ampia area, ma senza causare — al momento — gravi danni strutturali o vittime. Le autorità locali stanno effettuando ricognizioni nelle zone più isolate e vulnerabili, anche se alcune aree restano difficilmente raggiungibili.
Sui social network, decine di persone hanno raccontato l’accaduto in tempo reale. Video girati con i telefoni mostrano lampadari oscillare violentemente, scaffali di negozi cadere a terra e persone riunite nei parcheggi di condomini, ancora scosse e incredule. Un utente scrive: “Mai sentita una scossa così forte. Pensavo che il tetto stesse per crollare”. Un altro: “Tutta la città è uscita di casa. Abbiamo passato ore per strada, con la paura che arrivassero altre scosse”.
La protezione civile indonesiana ha rassicurato che non è stato emesso alcun allarme tsunami, ma ha invitato la popolazione alla massima prudenza e ad allontanarsi dalle zone costiere, almeno fino a nuova comunicazione. Squadre di emergenza sono state dispiegate in prossimità dell’epicentro per monitorare frane, smottamenti e potenziali danni a infrastrutture critiche.
In passato, la stessa regione era stata già colpita da forti terremoti. La zona è infatti parte dell’“Anello di Fuoco” del Pacifico, una delle aree sismiche più attive del pianeta, dove le placche tettoniche si scontrano con regolarità generando scosse anche di forte intensità.
Il presidente indonesiano ha fatto sapere che le autorità centrali sono pronte a fornire tutto il supporto necessario alla provincia di Papua. In un messaggio postato su X (ex Twitter), ha scritto: “Siamo vicini alle persone colpite dal sisma. Lavoriamo insieme per garantire sicurezza e sostegno”. Intanto, il timore di nuove scosse tiene sveglia un’intera regione.