
Una tragedia senza senso ha sconvolto la comunità di Capizzi, in provincia di Messina. Il sedicenne Giuseppe Di Dio è stato ucciso per errore mentre si trovava con gli amici in un bar del paese. Il killer, Giacomo Frasconà, 20 anni, avrebbe avuto un altro obiettivo, ma ha colpito il ragazzo sbagliato, togliendo la vita a un giovane che non aveva alcun legame con lui. Una disgrazia assurda che ha lasciato tutti sotto shock.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il ventenne è arrivato sul posto accompagnato dal padre e dal fratello. Una volta sceso dall’auto, avrebbe estratto l’arma e aperto il fuoco. I colpi hanno raggiunto Giuseppe Di Dio, che si trovava seduto con alcuni amici. Per il sedicenne non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo, tra la disperazione dei presenti e l’immediato intervento dei soccorsi.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Enna, cercano ora di chiarire il movente dell’agguato e la dinamica esatta dei fatti. L’ipotesi principale è che Frasconà volesse colpire un’altra persona, con la quale avrebbe avuto dei contrasti, ma l’azione si è trasformata in un omicidio per errore. I carabinieri hanno fermato il giovane e interrogato anche i familiari che erano con lui.

Giuseppe era conosciuto da tutti come un ragazzo tranquillo, rispettoso e sempre disponibile. Frequentava l’Istituto Alberghiero Don Bosco Majorana di Troina e aiutava i genitori nell’azienda agricola e di allevamento di famiglia. Una vita semplice, scandita da scuola, lavoro e amicizie, spezzata in pochi istanti da un gesto insensato.
«La nostra comunità è sgomenta e incredula», ha dichiarato il sindaco di Capizzi, Leonardo Giuseppe Principato Trosso. «È una tragedia che lascia senza parole. Non conoscevo personalmente Giuseppe, ma conosco bene la sua famiglia: persone perbene, lavoratori instancabili. Mi dicono che il figlio era un ragazzo timido, bravo e studioso».
Nel piccolo centro montano, che conta meno di 3 mila abitanti, la notizia si è diffusa rapidamente, gettando tutti nello sconforto. Le serrande dei negozi si sono abbassate in segno di lutto e molti cittadini si sono radunati davanti al bar dove è avvenuto l’omicidio per lasciare fiori e messaggi di cordoglio.
Sui social, amici e compagni di scuola hanno espresso dolore e rabbia. «Non è giusto morire così, senza motivo», scrive un coetaneo. «Era sempre gentile con tutti, non cercava mai problemi. Non dimenticheremo mai il tuo sorriso».
La famiglia Di Dio, distrutta dal dolore, ha chiesto silenzio e rispetto in attesa dei funerali, che si terranno nei prossimi giorni nella chiesa madre di Capizzi. «Vogliamo solo giustizia per Giuseppe», ha detto uno zio, «era un ragazzo d’oro, non meritava tutto questo».
Le autorità locali stanno valutando di proclamare una giornata di lutto cittadino. La morte di Giuseppe Di Dio lascia un vuoto incolmabile in una comunità unita, che ora si stringe attorno ai suoi genitori e ai fratelli, chiedendo che una simile tragedia non si ripeta mai più.


