Guerra Russia-Ucraina, a sole 24 ore dal massiccio attacco che ha investito diverse città ucraine, Mosca ha lanciato una nuova e violenta offensiva nella notte. Nel mirino questa volta Kremenchuk, città strategica nella regione di Poltava, dove – secondo le autorità locali – sono stati utilizzati missili ipersonici Kinzhal insieme a decine di droni.
Il sindaco Vitaliy Maletsky ha riferito che l’ondata di attacchi ha provocato interruzioni diffuse di elettricità, acqua e riscaldamento, con le squadre tecniche al lavoro da ore per tentare di ripristinare le forniture nei quartieri più colpiti. L’offensiva arriva mentre la capitale ucraina e gran parte del Paese stanno ancora fronteggiando le conseguenze dei raid della notte precedente, i più pesanti delle ultime settimane.
Guerra Russia-Ucraina, Kiev piomba nel buio: fino a 16 ore senza elettricità
La situazione nella capitale è particolarmente critica. Dopo il bombardamento della notte tra il 5 e il 6 dicembre, Ukrenergo, il gestore nazionale della rete elettrica, ha annunciato interruzioni programmate fino a 16 ore al giorno per gran parte delle regioni ucraine. Secondo il presidente del consiglio di amministrazione Vitaliy Zaichenko, i danni alla rete sono così estesi che «non basteranno giorni, ma settimane per ristabilire una condizione più stabile».
Le zone più colpite sono quelle vicine alla linea del fronte, dove i blackout vengono introdotti in modalità di emergenza. In altre regioni sono invece stati attivati sistemi di chiusura oraria, molto più severi rispetto ai giorni precedenti: il 5 dicembre i tagli duravano 4-8 ore, mentre dal 6 dicembre sono saliti fino a 12-16 ore quotidiane. «La situazione è piuttosto difficile», ha riconosciuto Zaichenko, spiegando che si tratta delle restrizioni più severe dall’inizio dell’inverno.
Zelensky in contatto con gli emissari Usa: territori e garanzie di sicurezza al centro del negoziato
Sul fronte diplomatico, prosegue intanto il lavoro per tentare di avviare un processo negoziale che possa portare a un accordo di pace. Nella serata di ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto una telefonata di due ore con gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner, collegati insieme ai rappresentanti ucraini Rustem Umerov e Andrii Hnatov.
Secondo alcune fonti citate da Axios, la discussione si è concentrata su due dossier particolarmente delicati: la questione territoriale, con Mosca che continua a chiedere il ritiro ucraino dalle zone del Donbass ancora sotto controllo di Kiev; le garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti per il periodo successivo al conflitto. Le fonti americane parlano di un dialogo «difficile» sulle richieste russe, ma di progressi significativi sulle garanzie di sicurezza, anche se sarà necessario ulteriore lavoro per definire interpretazioni condivise della bozza. Zelensky ha definito l’incontro «costruttivo» e ha ribadito la volontà dell’Ucraina di «collaborare in modo sincero con gli Stati Uniti per raggiungere una vera pace», aggiungendo che i dettagli più sensibili saranno discussi di persona al rientro dei negoziatori.
Tra diplomazia e nuovi attacchi: un Paese sotto pressione
La nuova ondata di bombardamenti e i blackout prolungati mostrano il livello di pressione militare che la Russia continua a esercitare sull’Ucraina, proprio mentre Kiev sta intensificando i contatti internazionali per costruire un percorso negoziale. Le prossime settimane si annunciano decisive: sul tavolo ci sono territori, sicurezza e garanzie internazionali, mentre sul terreno le infrastrutture civili ucraine tornano a essere bersagli strategici degli attacchi russi.
