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Sinner e Alcaraz, “l’azienda del tennis”: fatturato impressionante

Pubblicato: 10/12/2025 14:25

Nel 2025, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non sono stati solo i re dei campi da tennis, ma hanno anche costruito una vera e propria “azienda” da circa 130 milioni di euro. Il loro marchio, ribattezzato “Sincaraz”, è una macchina da soldi che continua a generare ricavi anche quando non scendono in campo.

“Colpiscono la palla con più velocità dei Big 3”, ha osservato Ruud, mentre De Minaur ha avvertito che “dobbiamo alzare il nostro livello per competere con loro”. Ogni direttore di torneo sogna di averli in tabellone, immaginando una finale capace di catalizzare l’attenzione globale.

Un dominio che va oltre il campo

A Bologna, Feliciano Lopez, oggi alla guida della Davis Cup, li ha definiti “una benedizione per il nostro sport” e li sogna nel cartellone del 2026, dopo la loro assenza quest’anno. Intanto, i numeri parlano chiaro: il loro dominio non si limita certo al campo da gioco.

La Gazzetta ha calcolato tutti i ricavi dei primi due giocatori del mondo nel 2025, includendo prize money, premi ATP, ingaggi extra nei tornei e compensi commerciali. Nei dati pubblici, i due hanno incassato premi quasi identici: 19,1 milioni di dollari per Sinner (17,1 milioni di euro) e 18,8 per Alcaraz (16,8). Entrambi sono soggetti a tassazione alla fonte, con un’aliquota attorno al 30%.

Profitti e bonus: chi ha guadagnato di più?

Sinner ha ottenuto una quota più ampia di profit-sharing: 3,3 milioni di dollari (3 milioni di euro) contro i 600mila (500mila euro) di Alcaraz, poiché il meccanismo è legato ai risultati dell’anno precedente. Zero introiti invece per Jannik dal bonus pool: pur avendo diritto a 2,5 milioni di dollari, lo stop legato al caso Clostebol gli ha impedito di disputare il numero minimo di tornei. Carlos, pur penalizzato del 75% per tre Masters saltati, ha portato a casa 2,4 milioni (2 milioni di euro).

A questi si aggiungono le “promotional fee“, i gettoni di presenza che i tornei 500 e 250 riconoscono alle star del circuito: per Alcaraz, protagonista in cinque 500, si stima un guadagno di 5 milioni; per Sinner, presente in tre eventi, circa 3 milioni.

Sinner e Alcaraz, i due campioni del tennis mondiale

Il tesoro dei diritti d’immagine

Il vero tesoro, tuttavia, nasce dallo sfruttamento dei diritti d’immagine. ChainOn ha stimato introiti annui fissi da partnership pari a 34 milioni di euro per Sinner e 32 per Alcaraz, valori che con bonus e royalties arrivano rispettivamente a 37 e 35 milioni.

Pur con Nike che versa 18 milioni allo spagnolo e 15 all’azzurro, Sinner mantiene un portafoglio più ricco: 14 collaborazioni contro le 10 di Carlos e un logo personale, la volpe stilizzata, già in vendita su cappellini e prodotti dedicati.

Esibizioni e il marchio personale

Alcaraz lancerà il suo marchio “il prima possibile”, mentre il capitolo esibizioni conferma la forza commerciale di entrambi. La più redditizia, il Six Kings Slam, ha garantito a Sinner un assegno da 6 milioni di dollari (5,5 milioni di euro). Il murciano, più attivo, ha accumulato circa 4,5 milioni tra Riad, Laver Cup, Battle of Legends e gli ultimi eventi negli Stati Uniti con Tiafoe e Fonseca.

Il totale porta all’iperbolica cifra di 66 milioni per Sinner e 64 per Alcaraz. Una macchina perfetta da 130 milioni, che tornerà sotto i riflettori il 10 gennaio a Seul. E guarda caso, sarà per un’esibizione.

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