Vai al contenuto

Idrogeno “verde” in Italia, a che punto siamo: l’intervista a Giacomo Cantarella

Pubblicato: 14/10/2021 12:10

L’idrogeno è una fonte di energia sostenibile che avrà un ruolo chiave nel raggiungere l’ambizioso obiettivo di decarbonizzazione entro il 2050, poiché può essere generato a partire da energia rinnovabile e quindi trasportato, immagazzinato e utilizzato come un gas. EPQ, operatore attivo in Italia nel mercato della flessibilità, sottolinea come gli impianti di produzione di idrogeno da fonte rinnovabile (cosiddetti elettrolizzatori), avranno un ruolo determinante nel mercato del “Demand Response” e della flessibilità, per dare equilibrio alla rete in un futuro sempre più dominato dalle energie rinnovabili. A che punto siamo in Italia? Lo spiega in questa intervista Giacomo Cantarella, Business Development Manager di EPQ.

Qual è il ruolo dell’idrogeno in un futuro sempre più dominato dalle energie rinnovabili?

Nel futuro decarbonizzato per il quale stiamo lavorando, l’idrogeno – in quanto vettore energetico che non genera emissioni CO₂ durante la combustione – avrà un ruolo determinante. A condizione che sia prodotto da fonte rinnovabile e a costi competitivi. Per arrivare a questo obiettivo, l’Europa ha definito un piano strategico di sviluppo che prevede tre fasi. Nella prima, dal 2020 al 2024, è prevista l’installazione di una capacità produttiva di idrogeno da fonte rinnovabile pari a 6 GW. Durante la seconda, dal 2025 al 2030, si arriverà a 40 GW. E nella terza, dal 2031 al 2050, si arriverà alla diffusione dell’idrogeno su larga scala. In questo arco temporale anche le tecnologie di produzione di questo vettore energetico raggiungeranno la maturità.

idrogeno intervista EPQ

A che punto siamo in Italia?

L’Italia, che non ha ancora una strategia per l’idrogeno ma solo delle linee guida, deve prendere parte a questa importante evoluzione del sistema energetico. E per farlo deve mettere a punto tutte le regole per favorire l’iniziativa privata, fondamentale per creare un reale mercato dell’idrogeno. Anche grazie al PNRR le imprese avranno la possibilità di accedere a finanziamenti e incentivi che favoriranno lo sviluppo di impianti di produzione di idrogeno. In questo contesto si colloca una recente analisi messa a punto da EPQ, che ha elaborato un modello di simulazione per verificare il comportamento degli elettrolizzatori sui mercati della flessibilità, per valutare le opportunità che possono nascere dalla loro partecipazione al mercato dei servizi di dispacciamento e all’interrompibilità elettrica, oltre ai vantaggi che ne possono trarre le imprese. Dalle simulazioni è emerso che queste infrastrutture di produzione hanno un’elevata capacità di modulazione. Quindi, hanno la possibilità di rispondere molto rapidamente alle eventuali richieste di flessibilità per mettere in equilibrio la rete elettrica.

Quali vantaggi possono trarre le imprese dallo sviluppo del mercato dell’idrogeno? E quali tipologie di aziende sono quelle che trarranno i maggiori benefici?

Il motivo sottostante il grande interesse delle aziende per l’idrogeno è connesso alla possibilità di produrlo utilizzando energia elettrica da fonte rinnovabile. L’idrogeno così prodotto, con opportune accortezze, sarà in grado progressivamente di sostituire il gas metano in tutti i settori industriali e consentirà quindi di decarbonizzare i processi esistenti. Va ricordato che l’idrogeno è un vettore già utilizzato in aziende del settore chimico e nelle raffinerie. Si tratta però di idrogeno prodotto da fonte fossile, prevalentemente metano, quindi al suo utilizzo sono correlate emissioni nocive per l’ambiente. La grande evoluzione che abbiamo davanti è la produzione di idrogeno da fonte rinnovabile, quindi prodotto eliminando le emissioni climalteranti. Le linee guida del MiTE, al fine di prevedere una penetrazione dell’idrogeno nei consumi energetici finali pari al 2% nel 2030, confermano quali settori principali industria chimica e raffinerie, e la mobilità a lungo raggio (camion e treni) come applicazione principale. Nel lungo periodo, quindi oltre il 2030, ci si aspetta un’ampia diffusione della produzione di idrogeno anche con reti di trasporto dedicate e quindi una progressiva pervasività di questo vettore estesa a tutti i settori.

idrogeno intervista EPQ

In che modo le aziende dovrebbero approcciare le nuove opportunità e ottimizzare i consumi energetici?

Le sfide che si trovano oggi ad affrontare le aziende nella gestione dell’energia sono molteplici: la riduzione dei consumi, fondamentale per ridurre l’incidenza del costo dell’energia sul bilancio aziendale, l’attenzione alle modalità di acquisto dell’energia, la realizzazione di nuovi impianti di autoproduzione energetica rinnovabile o da cogenerazione ad alto rendimento (eventualmente anche ricorrendo alla proposta di una ESCo). Non dimentichiamo che il PNRR ha destinato fondi a supporto della transizione energetica, parte dei quali saranno a disposizione delle imprese. Il ruolo di EPQ è quello di affiancare le aziende che devono affrontare queste sfide dettate dalla transizione in corso facendo leva sulle competenze maturate negli anni, sulla conoscenza del mercato dell’energia, sul costante aggiornamento del contesto regolatorio e tecnologico.

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2021 16:32