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Freccero alla guida di Rai 2 prepara la rivoluzione: “Riporto Luttazzi in tv”

Pubblicato: 04/01/2019 12:45

Carlo Freccero arriva in pompa magna alla guida di Rai 2 e ha grandi piani per la seconda rete. L’esperto di comunicazione ha solo un anno e un budget ristretto per marcare con la sua impronta la Rai, dopo l’esilio imposto negli anni 2000. Su di lui l’ombra del governo penta-leghista, dato che è stato proprio il Movimento 5 Stelle a farlo direttore (in una stagione di lottizzazione della rete pubblica che poco sa di cambiamento).  Ma Freccero sembra avere diverse carte da giocare, e la sua azione di stravolgimento è appena cominciata.

Il nuovo direttore di Rai 2 vuole cambiare tutto

Che la rete pubblica italiana abbia bisogno di una bella svecchiata è cosa nota. Tranne poche perle, come la fiction L’Amica Geniale, che ha ricevuto apprezzamenti un po’ da tutti, la Rai sa di stantio a chiunque abbia meno di 60 anni. Infatti, la rete pubblica si rivolge principalmente ad un pubblico anziano: secondo l’Annuario statistico del 2016 Istat, il 90% della fascia 64-75 anni guarda la Rai, che negli anziani ha i propri salva-ascolti.

freccero rai
Foto: ANSA

La competitività della rete pubblica, in effetti, lascia un po’ a desiderare, ma Carlo Freccero potrebbe essere la persona giusta per ravvivare un po’ l’atmosfera. La Stampa ha scritto di lui che è l’autarchico che punta a sfidare Rai 1, la rete ammiraglia (indiscrezione smentita dallo stesso). Ben venga se l’apparente immobilità di viale Mazzini venisse disturbata e l’autore televisivo ha già annunciato un ritorno inaspettato.

Il ritorno di Luttazzi

Chiaramente io voglio riportare Luttazzi in tv“, ha dichiarato in conferenza stampa, “Che servizio pubblico sarebbe sennò? È finita l’epoca di Berlusconi ed è finita l’epoca di Renzi“. Con l’autore satirico cacciato dall’editto bulgaro di berlusconiana memoria ci sarebbe in cantiere un progetto per l’autunno. Ma è sull’informazione che Freccero punta tutto, specie per quanto riguarda gli approfondimenti. Il nuovo direttore vuole ricorrere a “conduttori reperiti dalle risorse interne del Tg2“, e per ottimizzare le ristrettezze economiche “concentrerò tutte le energie nella fascia oraria che va dalle 19 alle 24“.


Il vento del cambiamento spira dunque tra i corridoi di Rai 2 e tra i programmi in fase di riordino c’è anche Night tabloid. Il “titolo demenziale“, come l’ha chiamato Freccero, diventerà Povera Patria: condotto da Annalisa Bruchi,si occuperà di economia e politica.

Addio a Luca e Paolo: il PD all’attacco

Mi dispiace per Luca e Paolo, ma la sfida dell’informazione è centrale“, ha dichiarato il direttore a Il Corriere della Sera. Via dunque Quelli che dopo il Tg, che saranno sostituiti da un programma di approfondimento dell’attualità del giorno. Una mossa che alcuni esponenti del Partito Democratico hanno visto come una vendetta per la gag su Toninelli, come il deputato dem Andrea Romano. Ma Freccero si difende da chi gli rinfaccia di essere passato dal rappresentare la sinistra in Rai all’essere araldo nel servizio pubblico del nuovo governo.


La sinistra? Ha perso perché è diventata espressione del pensiero finanziario mentre prima interpretava il mondo della produzione. È un fatto. Per il resto, da studioso analizzo i fenomeni“, e del governo apprezza “che ha scompaginato il pensiero unico. Questo lo riconosco, lo sottoscrivo. Il conformismo del pensiero unico è stato orribile in questi anni e ora finalmente si è scompaginato. Lì bisogna infilarsi e lavorare per fare sì che vi sia una tv sorprendente“.

Gli altri aggiustamenti

L’obiettivo principale del nuovo direttore è riportare in televisione l’approfondimento “di cui il servizio pubblico è stato svuotato” e la presentazione pluralista delle notizie. Per questo “entro questo mese dopo il Tg2 delle 20 ci sarà un talk di approfondimento informativo della durata di 20 minuti“. Anche l’approfondimento religioso subirà dei cambiamenti: Sulla via di Damasco sarà condotto da Eva Crosetta. Inoltre ci saranno modifiche anche nei contenuti, dato che c’è la volontà di “dare una nuova immagine anche ai programmi religiosi che non vanno vissuti come imposizioni ma come occasioni per fare nuova televisione“. Infine, sembra ormai certo l’addio di Giancarlo Magalli e dello storico programma I Fatti Vostri, la cui chiusura segna da sola una piccola rivoluzione.