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Salvini, linea dura dopo le parole di Conte: arriva l’ultimatum dei “15 giorni”

Pubblicato: 04/06/2019 11:17

Dopo la conferenza stampa tenuta ieri dal premier Giuseppe Conte, non sono certo mancate le reazioni dei leader politici di entrambi i lati della medaglia gialloverde. Se Luigi Di Maio ha risposto sul filo della diplomazia, comunque rendendo chiaro il suo pensiero, Matteo Salvini ha reagito con maggiore forza, rimandando al mittente le accuse e dichiarandosi pronto a lavorare.

Stamattina, però, è arrivato una sorta di ultimatum da parte del “capitano” leghista, che si appiglia allo Sblocca cantieri per ribadire che la pace e la mediazione va bene, ma continua a essere lui a tirare le fila del tempo: “Se tra 15 giorni ci ritroviamo con gli stessi ritardi, rinvii, allora è un problema”.

Salvini: “Non abbiamo mai smesso di lavorare”

Giuseppe conte era stato chiaro: mettiamo fine alle bagarre via social. Quindi, puntualmente, Luigi Di Maio e Matteo Salvini gli hanno risposto via social. Di Maio ha chiesto un immediato vertice di governo, ribadendo comunque che i pentastellati sono leali:Vogliamo metterci subito al lavoro e crediamo che i fatti siano la migliore risposta in questo momento”.

Matteo Salvini, dal canto suo, pochi minuti dopo la conferenza stampa aveva già pubblicato il suo commento, che cominciava ribadendo che Noi non abbiamo mai smesso di lavorare, evitando di rispondere a polemiche e anche insulti, e gli Italiani ce lo hanno riconosciuto con 9 milioni di voti domenica”.

Dalla Lega, proclamata operosità

Stamattina, però, a Rtl, i toni erano ben più duri e meno disposti a cedere. Addirittura, il capo leghista ha parlato di tempistiche precise: “Non ho alcuna intenzione di fare cadere il governo ma se mi dovessi accorgere che tra 15 giorni ci ritroviamo qui a dirci le stesse cose, con gli stessi ritardi e gli stessi rinvii, allora sarebbe un problema”. La versione di Salvini è quella di un ministro che si dichiara operoso ed efficace: Il ‘facciamo’ noi ce l’abbiamo pronto: il dl Sicurezza bis è pronto da settimane; sullo Sblocca cantieri il paese, non solo la Lega, ha le idee chiarissime. Io sono pronto sul taglio delle tasse, sulle Autonomie e sono pronto per il Cdm giovedì, venerdì, sabato, domenica”.

Se da Rtl la voce si fa più alta, a Radio 24 Danilo Toninelli non incassa né si mostra accomodante dicendo che, in realtà chi non vuole la pace sembra essere proprio Salvini: “Non stare sempre in campagna elettorale, non dire che sono gli altri che dicono no. La flat-tax è nel contratto, il M5S ti sostiene. Ma siediti anche tu al tavolo con il ministro dell’Economia Giovanni Tria per trovare le soluzioni”.

In particolare, Toninelli dichiara di essere “stufo della retorica secondo cui Salvini dice sì e il M5S dice no. Sullo Sblocca cantieri, vero terreno di fuoco dello scontro tra M5S e Lega, Toninelli esorta Salvini ad avvicinarsi al tavolo di lavoro e definisce l’emendamento proposto dalla Lega assolutamente inattuabile, inverosimile, nonché effettivamente bocciato da tutti: “A parole dice andiamo avanti ma nei fatti con l’emendamento allo sblocca cantieri bocciato da tutti e non solo da noi, fa l’esatto opposto”.

Pochi minuti fa, Giuseppe Conte ha parlato ai microfoni di Sky TG24 ed ha fatto un appello agli “amici della Lega”, come li ha definiti, ribadendo dal suo punto di vista l’insensatezza dell’emendamento proposto dalla Lega: “Rischia di creare il caos normativo perché, so che è complicato comprenderlo dal punto di vista tecnico, però in sostanza voler congelare il codice appalti vuol dire riesumare il vecchio codice, che è già abrogato”.

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2019 11:25