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Silvia Romano, la Onlus nega le accuse: “Mai stata fatta alcuna verifica”

Pubblicato: 26/06/2019 11:04

Le ipotesi emerse in seguito a un’inchiesta de Il Fatto quotidiano sul rapimento di Silvia Romano hanno scatenato le reazioni della Onlus Orphan’s Dreams Onlus, direttamente coinvolta nella tesi portata avanti dal reportage.

Coinvolta la Onlus di Ciarrapica

Secondo quanto emerso, infatti, alla base del rapimento di Silvia Romano ci sarebbe l’intenzione di metterla a tacere dopo che la ragazza avrebbe denunciato alla polizia locale un caso di “pedofilia” ad opera di due membri della Onlus di cui sopra. Uno dei questi, secondo la tesi, sarebbe Davide Ciarrapica, anche fondatore di Orphan’s Dreams. Tg Com24 ha intervistato l’uomo, che ha respinto totalmente le accuse.

Davide Ciarrapica avrebbe conosciuto Silvia Romano a Likoni e la ragazza avrebbe lavorato per alcuni mesi nella Onlus. A seguito di questa esperienza avrebbe poi deciso di denunciare casi di contatto “equivoci nei confronti di due bambine” da parte di Francis Kalama e, da parte di Kalama e Ciarrapica, di atteggiamenti preoccupanti nei confronti di vari minori. Un messaggio vocale di Silvia Romano a Liliane Sora di Africa Milele (la Onlus con cui Silvia collaborava) confermerebbe che la ragazza avrebbe provveduto a denunciare. 

Ciarrapica nega ogni coinvolgimento

Ciarrapica, però, rimanda al mittente ogni accusa: “Non è stata fatta alcuna verifica prima di accostare il mio nome e quello della mia Onlus a vicende per il momento ancora ipotizzate e delle quali non so e non ho mai saputo nulla”. Il motivo per cui ora si parlerebbe della sua Onlus, secondo Ciarrapica, è per creare un polverone mediatico ad hoc, ovvero per “tenere alta l’attenzione sul rapimento di Silvia Romano, di cui da diverso tempo non si aveva alcuna notizia. Al momento il mio avvocato sta esaminando la vicenda per decidere se e come agire“.

Ciarrapica nega inoltre che Rama Hamis Blindo, il suo socio, sia “coperto” dalla parentela con un padre influente e noto politico keniota: “Sono affermazioni del tutto false. Il padre del socio è mancato molti anni fa, quando Rama aveva 20 anni”. Non nega, però, che alla radice del rapimento di Silvia Romano possa essere una denuncia di molestie: “In Kenya questa è una situazione reale e concreta e che indubbiamente deve essere contrastata”. Non ci sarebbero, però, connessioni alcune con la sua onlus: “L’uomo a cui Silvia fa riferimento nel suo messaggio vocale, Francis Kalama, è un pastore anglicano che si trovava a Marafa, un villaggio distante tre e ore e mezzo da luogo dove si trova la mia struttura. Un nome che ho sentito solamente quando è uscita la notizia della denuncia di Silvia”.