Dopo i fatti legati alla Sea-Watch 3, il pensiero sembra dirigersi a bordo di una barca a vela italiana della ong Mediterranea Saving Humans, anche questa italiana. Di questo pomeriggio l’allarme: “La Alex si sta dirigendo verso un gommone in pericolo con 55 persone a bordo, di cui 11 donne (una incinta) e 4 bambini“.
Ong italiana in soccorso di 54 migranti in acque libiche
Questo pomeriggio la barca a vela Alex, della ong italiana Mediterranea, mentre si trovava in osservazione nella zona Sar libica, ha notato la presenza di un gommone. I resti di un’imbarcazione a bordo della quale si trovavano 54 migranti, reduci di un naufragio. Una situazione fin dal primo momento particolarmente critica che ha fatto scattare l’immediata chiamata alla Guardia Costiera di Roma per ricevere indicazioni sul da farsi.
Roma chiede l’intervento della Libia
Come denuncia la ong sulla propria pagina Facebook attraverso la quale ha raccontato gli sviluppi della situazione: “Roma ha appena risposto che ‘Guardia Costiera libica coordina evento SAR e sta mandando motovedetta“. Parole diffuse dalla Mediterranea intorno alle 17 di questo pomeriggio che davanti al declino italiano ha però deciso di non lasciare la situazione in mano alle motovedette in arrivo dalla Libia: “Queste persone devono essere salvate, non riportate a morire in Libia“.
? Tutti i 54 naufraghi sono stati salvati e si trovano adesso a bordo di ALEX #Mediterranea. Tra loro 11 donne (tre incinte) e 4 bambini. Motovedetta libica arrivata tardi, prima intima l’alt, poi si allontana dalla scena.
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) July 4, 2019
La ong carica a bordo i migranti
Negli attimi successivi, si è reso attivo l’intervento e nonostante la barca a vela – lunga circa 18 metri – non sia predisposta per ospitare a bordo decine di migranti. I 54 migranti che si trovavano sul gommone sono stati trasferiti uno per uno sulla barca a vela italiana dove tuttora si trovano sotto il monitoraggio costante dei medici. Molti di loro infatti, in gravi condizioni sanitarie, sono stati soccorsi: alcuni medicati, altri reidratati. Ora che i migranti si trovano a bordo di Alex, l’equipaggio è in cerca di un porto in cui attraccare: “Felici di aver strappato 54 vite umane all’inferno della Libia. Adesso serve subito un porto sicuro“, si legge sulla pagina Twitter della ong Mediterranea Saving Humans.
Felici di aver strappato 54 vite umane all’inferno della #Libia. Adesso serve subito un #portosicuro
— Mediterranea Saving Humans (@RescueMed) July 4, 2019
La risposta di Salvini
Secondo quanto riportato da La Repubblica, al momento la barca a vela sarebbe diretta verso l’Italia in cerca di un porto sicuro ed è già arrivata la risposta di Salvini, il ministro dell’Interno prontamente informato dei fatti: “Se questa ong ha davvero a cuore la salvezza degli immigrati faccia rotta nel porto sicuro più vicino – tuona il vicepremier su Twitter – Altrimenti sappia che attiveremo tutte le procedure per evitare che il traffico di esseri umani abbia l’Italia come punto di arrivo“.
Se questa ong ha davvero a cuore la salvezza degli immigrati faccia rotta nel porto sicuro più vicino, altrimenti sappia che attiveremo tutte le procedure per evitare che il traffico di esseri umani abbia l’Italia come punto di arrivo.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 4, 2019
E sempre Matteo Salvini fa notare come al momento, la ong Mediterranea si trovi vicina “di decine di miglia nautiche” alla Tunisia rispetto a Lampedusa.
? Gli immigrati presi a bordo da #Mediterranea sono in acque libiche, e attualmente sono più vicini di decine di miglia nautiche alla Tunisia rispetto a Lampedusa.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) July 4, 2019
*immagine in alto: fonte/Ansa