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È morto Vincent Lambert, il simbolo della lotta per il fine vita in Francia

Pubblicato: 11/07/2019 09:44

Vincent Lambert è morto. Si è dunque conclusa la vita dell’uomo, tetraplegico e in stato vegetativo, che circa dieci anni fa aveva avuto un incidente stradale che gli aveva segnato la vita per sempre. La notizia è stata data dalla famiglia a France Press.

Il simbolo di una lotta durata 10 anni

Lambert era stato il simbolo, in Francia, del dibattito per il fine vita, ma anche il simbolo e la bandiera di coloro che non ne appoggiano i principi al 100%. La famiglia di Vincent Lambert era stata divisa dalla scelta della moglie di avviare le procedure di richiesta per procedere allo spegnimento dei macchinari che tenevano in vita il marito. Per anni, mentre lei lottava sostenendo che il marito non avrebbe mai voluto vivere in quel modo, i genitori dell’uomo lottavano in direzione contraria. Al fianco della moglie c’erano anche 6 tra sorelle e fratelli dell’uomo, mentre i genitori erano appoggiati da alcuni parenti.

Vincent Lambert era ricoverato nel reparto di cure palliative dell’ospedale di Reims.

Definitiva era stata l’ultima decisione del Tribunale, che dava l’ok per staccare i macchinari. Da mercoledì della scorsa settimana erano state sospese cure e alimentazione. Il tribunale aveva ricevuto il ricorso dei genitori che andava contro le richieste di stop delle cure da parte di Rachel Lambert, ma il ricorso era stato respinto.

Chi era Vincent Lambert

Vincent Lambert era un infermiere psichiatrico: nel 2008 lui e Rachel, la moglie, avevano da poco avuto una figlia quando l’uomo ha avuto l’incidente stradale che gli ha tolto la parola per sempre. Per anni, la famiglia non ha perso la speranza: sono staate cercate disperatamente delle cure fino a che, nel 2013, Rachel Lambert decide concordemente con i medici dell’ospedale di Reims di sospendere i trattamenti che tenevano in vita l’uomo. Nel 2014 arriva però il ricorso dei genitori, che però viene respinto. La decisione dei medici viene appoggiata dalle sentenze della Corte Europea dei diritti dell’uomo (2915), e di diversi tribunali francesi (tra il 2016 e il 2018).

(Immagine in alto: Ansa)

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2019 10:12