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Foggia, strangola la fidanzata poi confessa: “Merito la pena di morte”

Pubblicato: 14/07/2019 18:05

Giovedì scorso, al culmine di una furiosa lite, ha ucciso la sua fidanzata, strangolandola in casa. Dopo qualche ora, Francesco D’Angelo, 37enne foggiano, si è costituito, confessando l’omicidio. Roberta Perillo è morta nella sua abitazione a San Severo, in provincia di Foggia. Durante l’udienza di convalida davanti alla giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, l’uomo ha confessato, per quanto ricordasse, la dinamica del delitto. Secondo le ricostruzioni, avrebbe anche detto di meritarsi la pena di morte per ciò che ha fatto. Il Gip Maria Luisa Bencivenga l’ha interrogato per un’ora, durante la quale si sarebbe mostrato confuso. Il movente del femminicidio sarebbe l’impossibilità di accettare la fine della loro relazione, come voleva la 32enne, iniziata pochi mesi fa.

La dinamica dell’omicidio nella sua confessione

Scrive Fanpage che, stando a quanto rivelato dall’uomo, i due si sarebbero incontrati giovedì pomeriggio a casa di Perillo, per restituirsi oggetti personali. La loro relazione, infatti, pare fosse giunta al capolinea, sebbene fossero passati meno di 3 mesi dall’inizio. Per questo motivo sarebbe scoppiata un’accesa lite, nella quale D’Angelo avrebbe minacciato più volte di suicidarsi gettandosi dal balcone. La situazione è infine degenerata nell’omicidio. D’Angelo avrebbe strangolato la ormai ex fidanzata, spostando poi il suo corpo nella vasca da bagno. Lì dentro l’hanno poi trovato gli investigatori. Poche ore dopo il delitto, D’angelo si è presentato di sua spontanea volontà in questura, accompagnato dal padre. Durante l’interrogatorio ha ribadito la confessione fornita un paio di giorni prima. Avrebbe detto di aver avuto un blackout durante la lite, “risvegliandosi” poi con il corpo senza vita della donna davanti a lui. Avrebbe inutilmente tentato di rianimarla.

Oltre al carcere, richiesta anche una consulenza psichiatrica

D’Angelo sarebbe da giovedì in stato confusionale. Perciò la difesa ha chiesto una consulenza psichiatrica, allo scopo di valutarne la capacità di intendere e volere. Nelle prossime ore, il gip prenderà una decisione sulla forma detentiva dell’uomo. La Procura chiede il carcere, e la difesa non ha fatto richiesta di scarcerazione. Il reo confesso avrebbe anche detto “Merito la pena di morte”, ragion per cui ora si trova sorvegliato a vista per timore di forme di autolesionismo. L’udienza preliminare è fissata per fine anno. D’Angelo, inoltre, è in attesa di giudizio per una denuncia di stalking, nei confronti di una dottoressa che lo avrebbe avuto in cura. Infine, il sindaco Francesco Miglio ha dichiarato su Facebook che il giorno dei funerali proclamerà il lutto cittadino. Mentre venerdì sera la città di San Severo ha dato vita a un corteo in memoria di Roberta e di tutte le vittime di femminicidio.

Immagine in evidenza: Fonte Facebook