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Carabiniere ucciso a Roma: indagato per abuso di potere il militare che ha bendato Hjorth

Pubblicato: 31/07/2019 13:30

Continuano le indagini sul carabiniere ucciso a Roma, Mario Cerciello Rega, e, mentre gli inquirenti svolgono un sopralluogo nella stanza d’albergo dei 2 americani, Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth, accusati di omicidio aggravato e tentata estorsione, la Repubblica fa sapere che il carabiniere che ha bendato quest’ultimo è indagato per abuso di autorità. Proprio il giovane imputato avrebbe nominato come avvocato Francesco Petrelli, il legale che nel processo Cucchi difende il teste Francesco Tedesco che ha accusato altri due militari dell’Arma di aver picchiato Stefano.

Indagato il carabiniere che ha bendato Natale Hjorth

Si troverebbe iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma il carabiniere che ha bendato Christian Gabriel Natale Hjorth. L’accusa sarebbe quella di abuso di potere. La foto dell’imputato ha fatto il giro del mondo gettando discredito sull’Italia e giudicata indegna di uno Stato di Diritto da molti osservatori. Lo scatto era stato fatto prima dell’interrogatorio.

Ieri, il procuratore Michele Prestipino aveva definito il fatto “grave e inaccettabile, promettendo che non ci sarà “nessuna indulgenza”. Il Procuratore ha poi assicurato che ai due imputati per l’omicidio del carabiniere ucciso a Roma, Mario Cerciello Rega, sono state riconosciute le “garanzie difensive, la presenza dei difensori e degli interpreti. Gli interrogatori sono stati registrati. Hanno avuto l’opportunità di raccontare la loro versione dei fatti“.

Christian Gabriel Natale Hjorth difeso dal legale del carabiniere Tedesco

Christian Gabriel Natale Hjorth avrebbe nominato come avvocato Francesco Petrelli, il legale che difende il testimone Francesco Tedesco nel processo Cucchi. In particolare il carabiniere avrebbe accusato altri due militari dell’Arma di aver picchiato, prima della convalida dell’arresto, Stefano Cucchi.

Intanto l’avvocato Renato Borzone, legale di Elder Finnegan Lee, l’esecutore materiale dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha parlato delle condizioni del suo assistito definendolo “sconvolto e provato per quanto successo”.

Il sopralluogo nella stanza dei 2 americani

Nella stanza in cui alloggiavano i due americani accusati di aver ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, si starebbe svolgendo un importante sopralluogo. In quella camera, Elder Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale Hjorth gli inquirenti avevano trovato la baionetta con cui il 19enne Lee ha ucciso il vicebrigadiere e i vestiti sporchi di sangue. Presenti al sopralluogo anche il legale della vedova Rosa Maria Esilio, Massimo Ferrandino, e gli avvocati degli imputati e i loro consulenti.

Come riporta Adnkronos, il legale della donna ha spiegato che oggi si effettueranno accertamenti irripetibili e ha con queste parole commentato il sopralluogo: “Le indagini continueranno poi nei laboratori del Ris, con tecnici e consulenti di parte. Ci sentiamo totalmente tutelati da due magistrati che, con scrupolo e serietà, stanno portando avanti le indagini. Siamo sereni. L’estradizione non la prendo nemmeno in considerazione. Mario era il carabiniere che, in un anno, portava a termine più operazioni con successo nella propria caserma“.