Week end di grandi manovre in vista del discorso del premier Giuseppe Conte al Senato il 20 agosto. I leader delle forze politiche non fanno mancare dichiarazioni ed interviste in cui lanciano l’amo per quel che verrà dopo la resa dei conti a Palazzo Madama. Le ipotesi sono diverse, dal governo di scopo che traghetterebbe l’Italia al voto e alla riforma costituzionale, al governo “Orsola” ventilato da Romano Prodi, formato da Movimento 5 Stelle e PD. Intanto lo stato maggiore dei pentastellati si è riunito a Marina di Bibbona, da dove avrebbe deciso la linea dura sulle proposte di Salvini di ricucire il governo gialloverde.
Movimento 5 Stelle: “Salvini non è più credibile”
Oggi il Movimento 5 Stelle si è riunito per un incontro tra i vertici. Nella villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, nel livornese, come pubblicato dal quotidiano Tirreno, sono arrivati Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio. L’esito, secondo quanto trapelato, è di chiusura alle proposte del leader leghista di un mega-rimpasto.
“Tutti i presenti si sono ritrovati compatti nel definire Salvini un interlocutore non più credibile. Prima la sua mossa di staccare la spina al Governo del cambiamento l’8 agosto tra un mojito e un tuffo“, riporta una nota, “Poi questa vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilità, fanno di lui un interlocutore inaffidabile, dispiace per il gruppo parlamentare della Lega con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi. Il Movimento sarà in Aula aula al Senato al fianco di Giuseppe Conte il 20 agosto“.
Crisi di governo, passo indietro di Salvini
Dalla villa dei Verdini, Matteo Salvini lancia una diretta Facebook in cui parla della crisi di governo e tenta di disinnescare un accordo tra pentastellati e dem. “Ipotetici governi di sinistra hanno due soli scopi, occupare poltrone e riaprire i porti, magari aumentando le tasse a qualcuno. Renzi, Boschi, vi abbiamo già provato. Tornano a parlare Renzi e Prodi che aprono a un governo con i 5 Stelle“, attacca il ministro dell’Interno. “Chi ha paura delle elezioni? Farò di tutto per evitare che gli italiani anneghino in un governo di sinistra“, continua Salvini.
Il messaggio al Movimento è chiaro: “Gli unici traditori saranno coloro che eventualmente dovessero tradire il voto popolare per riesumare mummie alla Renzi e alla Boschi“. Il vicepremier fa un passo indietro dopo aver aperto informalmente la crisi di governo di fronte ai contatti tra pentastellati e dem sulla possibilità di avere una maggioranza alternativa. “Qualcuno sta trescando e telefonando promettendo poltroncine per occupare il potere per i prossimi tre anni. O governo o voto“. Salvini sembra stia proponendo un rimpasto di governo offrendo a Luigi Di Maio la presidenza del Consiglio e a Conte il posto di commissario europeo, per evitare che si prolunghi la legislatura. Il Movimento 5 Stelle però ha chiuso definitivamente questa porta.
Tornano i padri: Grillo e Prodi aprono a un’intesa PD e M5S
Intanto anche i fondatori delle due anime politiche aprono alla possibilità di un governo Movimento-Partito Democratico. Beppe Grillo nei giorni scorsi ha dichiarato: “Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari, non si può lasciare il Paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo“. Il fondatore sembra aver ripreso in mano le redini della sua creatura, come dimostra anche il vertice di oggi nella sua villa.
Prodi propone la legislatura “Ursula”
Un via libera a trattare con i dem, di cui oggi anche Romano Prodi ha caldeggiato l’intesa. In una lettera a Il Messaggero, l’ex presidente del Consiglio ha parlato di una “maggioranza costruita attorno a un progetto di lunga durata, sottoscritto in modo preciso da tutti i componenti della coalizione“. La partenza sarebbe il “reinserimento dell’Italia come membro attivo dell’Unione Europea. Forse bisognerebbe battezzare questa necessaria coalizione filo europea ‘Orsola’, cioè la versione italiana del nome della nuova presidente della Commissione europea“. Prodi indica due obiettivi fondamentali del nuovo governo nella “prospettiva dell’intera legislatura“.
Si tratta della “riorganizzazione degli strumenti necessari per la ripresa economica e la messa in atto di una politica socialmente avanzata e all’accompagnamento con più vigore di quanto avvenuto in passato, uno sforzo per il rafforzamento dei diritti sociali, partendo dalla lotta alle disuguaglianze, dalla difesa del welfare e da una nuova attenzione per la scuola e la sanità, messe pericolosamente a rischio dalla politica degli ultimi anni“.