Dopo due giorni di consultazioni lampo, il presidente della Repubblica prende la parola per fare un punto della crisi di governo. Il capo dello Stato ha accolto i rappresentanti di tutte le forze politiche per capire se ci fossero i margini per dare mandato a una nuova maggioranza o se l’unica strada percorribile sono le elezioni anticipate. Una delicata operazione che si gioca su tempi strettissimi, date le scadenze nazionali ed europee a cui necessariamente un governo dovrà attendere. Mattarella dà tempo fino a martedì prossimo per trovare un accordo, altrimenti la strada sono le elezioni anticipate.
Mattarella
“Con le dimissioni presentate dal presidente Conte, che ringrazio, si è aperta la crisi di governo con una dichiarata rottura polemica“, dichiara il presidente della Repubblica. Mattarella appare piuttosto scontento delle consultazioni di oggi e chiarisce che la crisi “Va risolta all’insegna di decisioni chiare e in tempi brevi. Lo richiede l’esigenza di governo, il ruolo che l’Italia deve avere nel momento dell’avvio delle istituzioni europee per il prossimo quinquennio e le incertezze economiche“.
Nonostante la necessità di una rapida risoluzione, “sono possibili solo governi che ottengono l’accordo in Parlamento. In mancanza di queste condizioni la strada sono le elezioni, ricorso necessario qualora il Parlamento non sia in grado di esprimere una maggioranza di governo“. Il presidente della Repubblica ha dichiarato che ci sono trattative tra le forze politiche sul tavolo: “Mi è stato comunicato da alcuni partiti politici che sono stati avviati confronti, anche da parte di altre forze politiche è stata espressa la possibilità di ulteriori verifiche. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite. Svolgerò nuove consultazioni nella giornata di martedì prossimo“.
Il Movimento 5 Stelle incontrerà la delegazione PD
Dopo ore di incertezza su un possibile accordo tra Movimento 5 Stelle e PD sembra che i contatti siano ricominciati. L’assemblea pentastellata ha dato mandato a Luigi Di Maio e ai capigruppo di Camera e Senato, Stefano Patuanelli e Francesco d’Uva, di incontrare la delegazione del Partito Democratico e sondare la possibilità di convergere sul taglio dei parlamentari. I pentastellati inoltre hanno dichiarato che non stanno trattando con la Lega per un secondo governo, dopo la minaccia dei dem di chiudere le trattative se in atto la politica dei due forni. Matteo Salvini sembra però intenzionato a mantenere aperto l’uscio.