Di qualche giorno fa la notizia che ha riacceso i riflettori sull’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Il padre dell’ex sindaco, 93enne molto malato, sta consumando i suoi ultimi giorni ma il figlio, sottoposto a divieto di dimora, non può avvicinarsi a casa del padre nemmeno per una breve visita. Nonostante la mobilitazione per farlo ricongiungere, intervistato da Il Manifesto, Lucano ha fatto sapere di non essere disposto a chiedere deroghe né a strumentalizzare la drammatica situazione familiare per venir meno alla misura cautelare a cui è sottoposto.
Il padre di Lucano sta morendo ma lui non può salutarlo
“Io non andrò a Riace neanche nella malaugurata ipotesi dei suoi funerali. Io reclamo giustizia non commiserazione“, sono le fortissime parole rilasciate a Il Manifesto dall’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. A giugno di quest’anno era arrivata la conferma da parte del Tribunale della libertà di Reggio Calabria che aveva rigettato l’istanza presentata dai legali di Lucano, non revocandogli il divieto di dimora stabilita nel corso del dell’inchiesta in cui è coinvolto in ambito della gestione dell’accoglienza dei migranti nel centro della Locride.
Richiesta giustizia, non commiserazione
Di qualche giorno fa la notizia delle disperate condizioni di salute in cui versa il padre, affetto da una grave forma di leucemia. Le condizioni del padre, molto preoccupanti, farebbero presagire il peggio e nonostante questo, proprio per il divieto di dimora, Mimmo Lucano non potrà accompagnarlo per l’ultimo viaggio stando al suo capezzale nella dimora di Riace. Nonostante gli appelli dei numerosi sostenitori di Lucano, che hanno chiesto che l’ex sindaco potesse riabbracciare il padre per l’ultima volta, lo stesso ex sindaco si rifiuta di appellarsi alla giustizia, a sua detta già errante nei suoi confronti, strumentalizzando la sua vicenda personale.
“Quando l’hanno dimesso, ci siamo guardati negli occhi“
“Io non ho mai chiesto, ne mai chiederò, alcuna deroga al divieto di dimora. Non utilizzo strumentalmente il sentimento della pietà – chiosa duro, lapidario, Lucano a Il Manifesto – Considero profondamente ingiusta la misura specie alla luce di ciò che sui fatti di reato che mi vengono addebitati ha scritto la Cassazione. Per il resto vado avanti a testa alta“. L’eventualità che il padre muoia senza poterlo salutare, è un’ipotesi concreta ma non per questo Lucano richiede sconti, se di sconto si può parlare: “Ho visto mio padre all’ospedale di Catanzaro, dove era ricoverato, e poi in quello di Locri. Quando l’hanno dimesso ci siamo guardati negli occhi, ci siamo abbracciati e abbiamo capito che forse sarebbe potuta essere l’ultima volta che ci vedevamo“.
La posizione di Lucano
AGGIORNAMENTO DEL 23 AGOSTO – “Non voglio pietà, voglio giustizia. Oggi venerdì andrò a trovare mio padre all’ospedale di Catanzaro“, a dirlo è Mimmo Lucano dal palco dello Sponz Fest a Calitri.