Arrivano degli aggiornamenti da Novara circa il delitto avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Si continua ad indagare sulla morte del giovane Yoan Leonardi, ucciso dall’amico a coltellate nel corso di una lite per motivi sentimentali fuori da un locale notturno in quel di Borgo Ticino. Dopo le dichiarazioni rilasciate dal padre della vittima, sgomento per la perdita, filtrano novità sul movente che ha scatenato dapprima la lite e poi l’omicidio.
La confessione su Facebook di Pastore
Una morte, quella di Yoan Leonardi, che ha suscitato particolare attenzione per come si è evoluta la vicenda anche ad ore di distanza dalla sua morte. Poco dopo averlo accoltellato, l’amico Pastore aveva infatti confessato quando accaduto sui suoi canali social. Alcune stories di Instagram e un lungo post scritto su Facebook in cui ammetteva di aver fatto, come da lui definita, “una cazzata” e che si concludeva rimandando la colpa all’amico stesso, la vittima: “È stata colpa di Yoan Leonardi… Mi dispiace a tutti“.
L’ossessione per l’ex e il suo migliore amico
Il giovane 20enne Pastore, intercettato e fermato dopo l’omicidio, è stato ascoltato dal gip del Tribunale di Novara nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto. Un’udienza che lo ha visto in lacrime confessare agli inquirenti di volersi togliere la vita. Quello che però al momento interessa ancor più gli investigatori è comprendere quale sia stato il movente, il motivo – parso sin da subito sentimentale – che ha spinto Pastore ad accoltellare a morte l’amico dopo un diverbio iniziato già all’interno del locale nel Novarese.
Secondo quanto dichiarato da Pastore davanti al gip, quella sera avrebbe chiesto a Yoan Leonardi di mostrargli il cellulare per leggere chat e messaggi che Leonardi, suo migliore amico, si sarebbe scambiato con l’ex fidanzata di Pastore. Gelosia sembra dunque, e l’ossessione che i due si sentissero e avessero una relazione a sua insaputa.
Ancora incertezza da parte del gip
Di fronte alle insistenti richieste di Pastore, il suo migliore amico Yoan non avrebbe ceduto e non gli avrebbe mostrato il cellulare scatenando la sua ira. Intanto il procuratore capo della Repubblica di Novara ha fatto sapere che nel corso della settimana Pastore verrà sentito ancora, udienze volte a dipanare i dubbi che sembrano ancora esserci sulla dinamica dell’accaduto.
Su tutto i dubbi riguardo al movente che sembra non potesse essere concreto: il sospetto riguardo la presunta relazione tra il suo migliore amico e la sua ex fidanzata sembra fosse il frutto di un’ossessione che si è via via fatta largo tra i pensieri di Pastore, viva nonostante Yoan lo avesse rassicurato in più occasioni e gli avesse fatto presente come la realtà portasse alla luce nulla più che una bella amicizia.