Salvatore Parolisi prossimo ai primi permessi premio che lo vedranno fuori dal carcere, a 8 anni dal delitto della moglie, Melania Rea, uccisa nel 2011 con 35 coltellate. È la notizia che scuote le cronache, lanciata dalle colonne del settimanale Giallo, secondo cui l’ex militare dell’Esercito, condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione, potrà usufruire della concessione per buona condotta e uscire dal carcere di Bollate (dove si trova dal 2016).
Parolisi: permessi premio in vista
8 anni dopo il feroce omicidio della moglie, Melania Rea, Salvatore Parolisi potrebbe godere dei primi permessi premio e riprendere a respirare l’aria che tira fuori dal carcere di Bollate, dove si trova dal 2016.
Il detenuto, che dietro le sbarre avrebbe intrapreso gli studi in Giurisprudenza e si è sempre detto innocente, sta scontando 20 anni di reclusione in via definitiva, dopo un ergastolo in primo grado e i 30 anni in appello.
La Cassazione infatti, ritenendo infondata l’aggravante della crudeltà, aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado, innescando il processo d’appello bis sfociato poi in un ricalcolo della condanna, ridotta da 30 a 20 anni e così confermata dalla Suprema Corte.
L’omicidio di Melania Rea
Dopo una sensibile riduzione della pena in via definitiva, dunque, l’ex militare dell’Esercito sarebbe ormai prossimo ai primi permessi premio per buona condotta.
Si tratta di una concessione che arriverebbe a 8 anni dall’efferato omicidio di Melania Rea, morta sotto la furia di 35 coltellate che – per la giustizia italiana – furono inferte proprio dal marito.
Era il 18 aprile 2011, un giorno come tanti tradotto in una delle pagine più crude della cronaca nera. La donna fu massacrata senza pietà, nel bosco di Ripe di Civitella (Teramo), sotto gli occhi della figlioletta Vittoria (che all’epoca aveva 18 mesi).
Per i giudici il delitto sarebbe maturato in un tessuto di tensioni intestine scaturite dall’infedeltà cronica del coniuge, smascherata dalla vittima. Parolisi avrebbe promesso all’amante di ufficializzare una relazione clandestina ma senza mai portare a termine il proposito, proprio per le interferenze della moglie che infine ha ucciso.