Nel giorno del voto sulla piattaforma Rousseau, i sostenitori del Movimento 5 Stelle avranno una stella polare a cui affidarsi per capire se intendono appoggiare o contrastare un ipotetico governo giallorosso: le “linee di indirizzo programmatico per la formazione del nuovo governo”.
Dei 26 punti contenuti delle “linee programmatiche” si può, in realtà dire poco: sono sacrosante quanto autoconclusive.
Grandi idee, scarso pragmatismo
Manovra “espansiva” ma con Iva più bassa, rimozione delle diseguaglianze, protezione dell’ambiente, contrasto alle mafie, politica per gestire i flussi migratori: su gran parte dei punti prefissi dal documento sono una serenata al politicamente corretto e agli ideali positivi. Tanto gli ideali sono alti, tanto la praticità non è però menzionata: non viene spiegato come abbattere l’Iva, né come contrastare le diseguaglianze. Ci si ferma a spiegare: “sarà perseguita una politica economica espansiva, senza compromettere l’equilibrio di finanza pubblica, e, in particolare: neutralizzazione dell’aumento dell’IVA, sostegno alle famiglie e ai disabili, il perseguimento di politiche per l’emergenza abitativa, deburocratizzazione e semplificazione amministrativa, maggiori risorse per scuola, università, ricerca e welfare”. Non vengono però menzionati i miracolosi strumenti finanziari che verranno usati per perseguire tali scopi.
Scopi nobili anche nei confronti delle nuove generazioni: “È essenziale investire sulle nuove generazioni, al fine di garantire a tutti la possibilità di svolgere un percorso di crescita personale, sociale, culturale e professionale nel nostro Paese. Occorre altresì creare le condizioni affinché chi ha dovuto lasciare l’Italia possa tornarvi”.
Roma, figlia prediletta
Tornano però alcuni amici cari ai 5 Stelle: il taglio dei parlamentari, la revisione delle concessioni autostradali e una legge sul conflitto d’interessi.
L’ultimo punto stupisce: si parla della capitale e si specifica che “Il Governo dovrà collaborare per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti”. Non viene spiegato come e in che misura il Governo dovrebbe intervenire per salvare dal baratro la città di Virginia Raggi, ma indubbiamente possibile che si tratti di un salvagente lanciato alla Sindaca pentastellata, che si è trovata davanti alla missione più difficile di tutti.