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I ministri saltati: da Tria a Grillo, tutti coloro che nel rimpasto hanno perso la poltrona

Pubblicato: 05/09/2019 12:53

Tra promossi e bocciati: con il rimpasto di governo c’è chi, nel giro di meno di un mese, ha perso la carica al ministero. Non sono pochi infatti i nomi dei ministri che hanno perso la poltrona e che adesso si concedono un ultimo momento sui social per congedarsi con eleganza dall’Assise degli elettori.

Chi arriva e chi se ne va

Sono nomi importanti quelli dei ministri che non sono stati confermati: Toninelli, Trenta, Tria, Grillo, Moavero Milanesi e Bonisoli. Alcuni di loro, per loro stessa indole e gestione della leadership e talvolta per via di circostanze esterne, si sono ritrovati ad essere veri protagonisti della politica italiana. 

Si veda Giovanni Tria, ex ministro dello Sviluppo Economico, che ha dovuto fronteggiare una criticissima manovra economica ed è spesso stato tra l’incudine e il martello rappresentati dai due vicepremier Di maio e Salvini, desiderosi di scelte più audaci di quelle che lui consigliava spesso di fare. Al suo posto è andato Roberto Gualtieri.

Un grande protagonista è stato Danilo Toninelli, il Ministro Operoso: su di lui si è prodigata spesso la satira social, ma anche gli eventi lo hanno caricato di gravosi impegni. Si pensi alla tragedia del Ponte Morandi, che lo ha portato a doversi occupare di questioni delicatissime e molto tragiche.

Giulia Grillo e le parole di gratitudine

Non è più Ministro Giulia Grillo, che aveva la carica alla Salute e che si è trovata a gestire tra le altre cose la Questione Vaccini. Grillo, sui social, ha salutato i cittadini con parole di gratitudine per coloro con cui ha collaborato: “Chi è stato con me in questi lunghi mesi spesso in salita, condividendo le ansie e gli entusiasmi (…) essere ministro è stato un privilegio e un onore”.

Meno chiacchierato ma comunque importanti Enzo Moavero milanesi e Alberto Bonisoli, che erano rispettivamente agli Esteri e ai Beni Culturali.

Al posto di Moavero Milanesi va Luigi Di Maio, che perde la carica di vice premier ma ottiene un ministero a dir poco importante. Bonisoli, invece, è stato sostituito da Dario Franceschini, noto sempreverde del Pd.

Naturalmente non citiamo i ministri saltati di squadra Lega: il partito non fa più parte della squadra di governo ed è dunque chiaro che non potessero essere confermati.

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