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Piacenza: l’ossessione di Sebastiani per Elisa esplosa in un raptus

Pubblicato: 08/09/2019 16:45

Non si dava pace Massimo Sebastiani, il suo amore per Elisa era diventata un’ossessione che non gli dava tregua. L’operaio 45enne e la giovane 28enne erano amici da 3 anni, ma Elisa era sempre stata chiara in merito al loro rapporto, credendo che lui avesse capito ma non è stato così. Un no è stata nuovamente causa della morte di una donna, una giovane vita è stata spezzata da un uomo respinto, i suoi resti gettati in un fosso come se fossero niente e lasciati lì alla mercé del tempo e della natura. 

Una famiglia è distrutta, solo giovedì sera una fiaccolata organizzata dalla famiglia speranzosa di riabbracciarla presto: “Elisa è viva: la sento viva” affermava la sorella. Speranze andate in fumo e ora non resta altro che il ricordo e un orrendo lutto da elaborare. 

La confessione in lacrime

L’ho uccisa, ho fatto una stupidaggine” sarebbero state queste le parole con le quali Massimo Sebastiani, 45 anni, ha confessato di aver ucciso Elisa Pomarelli. Lo ha detto piangendo disperato di fronte al pm Ornella Chicca, al comandate Michele Piras e al suo avvocato difensore. Era molto agitato ieri pomeriggio durante l’interrogatorio, complici anche le due settimane passate a vagare nei boschi tra un rifugio d’emergenza e l’altro, appoggiandosi anche all’ex suocero arrestato oggi per favoreggiamento. 

Strangolata in un raptus

Piano piano si sbroglia quella matassa di singhiozzi e parole insensate arrivando a ricostruire una prima dinamica di quella domenica. Elisa e Massimo pranzano insieme, poi salgono in macchina e nell’arco di mezz’ora si consuma il dramma. Sebastiani porta Elisa nei pressi del vecchio pollaio vicino casa sua, forse con l’intento di fare la sua mossa e convincerla ad appartarsi, da lì è ancora confuso ma gli inquirenti sono sempre più convinti delle ipotesi.

Una discussione, uno scontro fisico e la forza brutale di Sebastiani che strangola Elisa. Il resto è storia; Massimo Sebastiani porta il corpo di Elisa in una zona impervia, scava una buca in un fossato e la lascia lì. Torna in città e con la massima lucidità si fa vedere al bar, sulla provinciale… tutto per crearsi un alibi . 

L’ossessione per Elisa

Elisa Pomarelli e Massimo Sebastiani erano amici da diversi anni, ma lui ha sempre voluto qualcosa di più. Parlava di lei come la sua ragazza, nonostante lei, le volte in cui erano insieme in pubblico, ripeteva sempre che non era così. Anche dopo averla uccisa, Sebastiani ripeteva a chi non vedeva Elisa con lui: “Volevo andare a fare un giro con la mia ragazza, ma non è voluta venire”.

Il dolore della sorella

Elisa era la sua preda e Sebastiani era il lupo, come lo definisce la sorella della giovane donna: “Ti ricordi quanto da piccole eravamo rimaste impressionate dal film del lupo mannaro e di quanto nella nostra testa eravamo convinte che abitasse al piano superiore della casa di nonna?” Riporta La Repubblica, “Non abbiamo mai realizzato che il male potesse esistere davvero. Ora il Lupo ti ha presa, e né io né te lo abbiamo riconosciuto, perché era nella sue sembianze umane. Questa volta eri sola e io non riesco a darmi pace”.

Ultimo Aggiornamento: 08/09/2019 16:57