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Misunderstanding Volo, un passo indietro: “Accusato di una cosa che non ho fatto”

Pubblicato: 17/09/2019 15:55

Un attacco in medias res quello di stamane a Il Volo del Mattino, dove hanno voluto anticipare l’intervento mattutino di Fabio Volo facendo partire proprio la canzone di Ariana Grande, 7 rings. Il video della celebre cantante era finito nel mirino delle critiche dello scrittore a sua volta preso di mira poco dopo il suo intervento. All’indomani dallo “shitstorm“, una cruenta e aggressiva ondata di critiche, Fabio Volo torna in radio e ritorna soprattutto su quelle parole.

Mi sembrava di aver fatto un bel discorso per le donne

Scusate abbiamo messo una canzone di Ariana Grande all’inizio e mi fanno ancora un po’ male le ginocchia perché ero a 4 zampe come lei che la volevo imitare sul tavolo e per aver detto che mi sembra strano che sia tutto ok che una persona che parla dei ragazzi giovani usi comunque dei comportamenti diciamo, esplicitamente di riferimento sessuale in un momento in cui c’è il MeToo“, ha chiosato Volo in prima battuta. “Forse le donne quando guardi la televisione e vedi il presentatore in giacca e cravatta e la donna a fianco in bikini. Per esempio – prosegue Volo a Radio Deejay – Johanna che è islandese mi dice ma perché voi avete sempre delle donne nude in televisione?“.

Mi sembrava di aver fatto un bel discorso per le donne – commenta i fatti di ieri Volo – Ieri ho subito per la prima volta in vita mia lo shitstorm. Cioè la tempesta di mer*a. Vi devo raccontare la storia perché a un certo punto io ero a casa stavo facendo la correzione del libro e vedo sotto una foto che ho messo 300 commenti.

La tempesta contro Volo

Come si era già potuto riscontrare a pochissime ore dall’intervento di Volo in radio, i suoi profili sono stati minati da un numero impossibile da definire di commenti (minacce di vario genere, insulti, critiche dissacranti) rivolti contro di lui. “Apro ed era tutto ‘muori, muori tu e i tuoi figli di cancro, quella puttana della tua mamma. Le tue figlie saranno delle mign**te, ho detto ‘non sarà per me?’. Siccome quando uno mi insulta io li cancello, perché se uno mi critica li tengo sempre, siccome i miei social sono aperti è come una casa, tu sei libero di entrare però se entri mi caghi sul divano e vai via non entri più, questa è la regola“.

In un primo momento, che qui trova spiegazione, Volo era stato accusato di andare tempestivamente a cancellare i commenti di chi gli puntava il dito contro. “Se mi dici ‘non mi piace questo divano’, puoi stare lì. Cancello, blocco tutto. Io non voglio la mer*a degli altri sul mio divano è molto semplice. Lo so che diamo per scontato che vada bene che dei ragazzini di 13 anni ti dicano muori di cancro, per come son stato educato io, avendo avuto io dei genitori, se io avessi scritto una cosa così, ai tempi non c’era internet, e mio padre avesse letto o anche solo sentito che io ho detto a qualcuno ‘muori di cancro’, cioè mio padre mi avrebbe dato delle pacche capito?“.

La replica ai genitori di chi gli ha augurato la morte

Un discorso che non si esime dall’escludere anche i genitori: “Però siccome adesso invece i figli molto imitano anche i genitori perché sono i genitori che guardano i telegiornali e dicono ‘devi morire’. Comunque ieri all’inizio non capivo e poi arrivano 100, 200, 300 quindi mi scrivono anche degli amici. Mi faceva ridere perché mi sono sentito come mia nonna quando chiamava l’161 che era il telefono per sapere che ore erano”.

Ho capito che i ragazzini che subiscono questa violenza che poi si buttano giù dal balcone, io li capisco perché è una cosa che se tu non hai gli strumenti per lavorarla, è una roba di un’aggressività… Soprattutto vedere ragazzini così giovani con questo livore che tu dici, i linguaggio mafioso, ti sei messo contro di noi non hai capito – ma questi io non riuscivo neanche a odiarli – spiega Volo facendo anche accenno ad episodi di simile violenza social che sono tristemente noti a tutti – Tra l’altro io ai primi cercavo anche di rispondere, ma ragazzi con la mia ingenuità come mia nonna: ‘ma no guarda io non ho mai detto a una donna ‘pu**ana’ perlomeno in radio’ non lo direi tanto meno ad una ragazzina, tu forse non mi conosci, non conosci il programma io uso un linguaggio un po’ colorito ma non mi permetterei mai in onda di dire quella è una puttana, era un altro discorso anzi era a favore”.

Accusato di una cosa che non ho fatto

Io ieri mi sono trovato accusato di una cosa che non ho fatto, che era il contrario – ci tiene a spiegare lo scrittore, sottolineando come sia riuscito a filtrare un messaggio che in realtà non condivide – È stata un’esperienza veramente mistica, io chiedo scusa a tutti i fan di Ariana, io non ho mai detto che è una pu**ana e non mi permetterei mai“. In conclusione un ennesimo ragguaglio a chi dovrebbe supervisionare il libero pensiero dei giovani che spesso si ritrovano da soli a gestire una libera aggressività: “I genitori vostri sarebbe da fare una bella riunione e dire ‘scusami eh ma tu dov’eri quando tuo figlio augurava la morte a qualcuno?’ – tuona Volo – Detto questo è come se mi avesse cagato un elefante davanti alla porta di casa e io ho pensato ‘sta mattina ‘fortuna che io ho i badili, le pale, una cisterna, un camioncino’, nel giro di mezzora ho ripulito tutto, è stato solo un fastidio, una seccatura, ma se cagano così di fronte alla casa di uno che non ha la struttura che ho io, che non ha gli strumenti, quella roba lì ti soffoca“.

Un ultimo appello di fronte alla violenza social subita: “Guardate quello che scrivono i vostri figli su internet perché non si può tirar su una generazione di gente che augura la morte su una cosa su cui non ha avuto nemmeno lo sbattimento di andare a sentire, allora finché lo fa la Santanché è il suo mestiere, finché lo fa qualche dj di Radio Capital ci sta poverini devono fare un po’ di ascolti, però i vostri figli sono una bella responsabilità“.