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Gianlorenzo, morto a 2 anni al Carnevale di Bologna: l’esito della perizia

Pubblicato: 19/09/2019 13:13

Gianlorenzo Manchisi è morto a 2 anni, il 6 marzo, dopo essere caduto da un carro di Carnevale a Bologna. Sul caso si è aperta un’inchiesta che ha visto concludersi l’incidente probatorio il 18 settembre scorso, con una perizia che scagiona i costruttori del mezzo da cui il bimbo è precipitato. Secondo gli accertamenti tecnici disposti dal gip Sandro Pecorella, su richiesta del procuratore Giuseppe Amato e del pm Beatrice Ronchi, infatti, “si è perseguita la massima diligenza possibile nell’ideazione e costruzione“. Un elemento, questo, che si accompagna alla constatazione del vuoto normativo in materia di costruzione di calli allegorici, come sottolineato dalla relazione firmata dall’ingegnere Massimo Di Marco.

Il carro “costruito con diligenza”

Il problema che emerge lungo i binari della tragedia del Carnevale di Bologna 2019, dove il piccolo Gianlorenzo Manchisi è morto in seguito alla caduta da un carro, sarebbe il sostanziale “vuoto normativo” dietro l’architettura dell’evento.

La perizia disposta dal giudice Pecorella sottolinea importanti mancanze da parte del Comitato organizzatore, con contestuale assenza di una “regia” di controllo sulla manifestazione.

Nel documento anche un focus su chi ha costruito il carro da cui il bimbo è scivolato: “Si è perseguita la massima diligenza possibile nell’ideazione e costruzione del mezzo“. Chi ha ideato e allestito il carro, dunque, avrebbe agito – in assenza di specifiche prescrizioni – secondo una condotta diligente.

Tre indagati per omicidio colposo

Gianlorenzo è caduto il 5 marzo scorso durante la classica sfilata di Carnevale, nel cuore di Bologna. Il piccolo, deceduto il giorno successivo, si trovava sul carro insieme alla mamma, mentre il padre era rimasto a terra.

L’incidente probatorio è concluso e nel registro degli indagati ci sono 3 nomi, con fascicolo aperto per omicidio colposo: si tratta di Marco Pasquini, ingegnere che firmò il collaudo del mezzo, Paolo Canellini, allestitore dello stesso, e la madre del bimbo, Siriana Natali.

Secondo le ipotesi accusatorie, riportate dal Resto del Carlino, il primo sarebbe responsabile di mancanze sul piano delle norme tecniche di sicurezza, mentre l’ingegnere che ha firmato il collaudo avrebbe trascurato il rischio di cadute dal mezzo. Per la donna l’ipotesi dell’accusa è che abbia agito con “imprudenza e disattenzione”.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 12:48