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Bibbiano, parla Claudio Foti: “Mai fatto l’elettroshock”

Pubblicato: 20/09/2019 20:51

Claudio Foti è, suo malgrado, uno degli uomini di cui si è più parlato in questi ultimi mesi. Psicoterapeuta, fondatore della Onlus Hansel & Gretel, è “l’uomo del caso Bibbiano“. Stasera parla a Quarto Grado e racconta la sua verità su cosa è accaduto.

All’inizio si parlò di elettroshock e di terapie con esso sui bambini. In poco tempo la situazione fu chiarita: nessun bambino era stato sottoposto a scosse elettriche. Ora è Claudio Foti a spiegare: “Non ho mai fatto l’elettroshock ai bambini sono sconcertato per il clamore mediatico montato contro di me (…) una montagna di fake news io ho fatto del mio meglio, ma sono stato accusato di aver usato i bambini come cavie.

Attualmente, Claudio Foti è sotto obbligo di dimora a Pinerolo, dove abita, per il reato di abuso d’ufficio. Inizialmente Foti era anche accusato di aver manipolato i test che venivano fatti fare ai bambini, ma il Tribunale del riesame, in un secondo momento, ha deciso che non c’erano elementi che potessero sostenere tale accusa.

Dove sono i bambini dell’inchiesta?

A mesi dalla diffusione della notizia dell’inchiesta, le cose sono cambiate per alcuni dei bambini coinvolti. In realtà, 4 di essi erano tornati dalle famiglie già prima che Angeli e Demoni finisse sui giornali: era stato il Tribunale dei Minori di Bologna a decidere di andare a fondo davanti a relazioni mediche che lasciavano sorgere più di un dubbio, tanto che i casi dei 4 bambini erano stati approfonditi e dal momento che le relazioni non avevano riscontro nella realtà, i minori erano stati rimandati alle famiglie.

Esiste poi il caso di un minore, figlio di una coppia separata, in cui il bambino era stato tolto dal padre e dato esclusivamente alla madre. I controlli del tribunale di Reggio Emilia avevano, in questo caso, appurato che l’affido in esclusiva non aveva motivo di essere, e il piccolo era tornato dal padre.

Nel caso di un altro bambino, si parla di un caso di padre alcolista: una volta che, come da imposizione della procura, l’uomo aveva fatto un percorso di riabilitazione, la madre ha acconsentito al rientro in famiglia del piccolo. In due casi, invece, le accuse di abusi a carico dei genitori sono state archiviate ma i minori non sono tornati in famiglia, per via di alcune dinamiche complesse all’interno del nucleo familiare di entrambi.

Ci sono invece due casi in cui le relazioni degli psicologi e assistenti sociali sono state confermate dai controlli del tribunale: in questi due casi si va verso l’adozione e sono già affidati a famiglie.