La puntata del 6 novembre di Seconda vita, trasmissione di Gabriele Parpiglia in onda su Real Time, ospita Wanna Marchi e Stefania Nobile. Madre e figlia lanciano pesanti accuse dopo il capitolo giudiziario che le ha travolte e, dopo aver raccontato la loro nuova esistenza in Albania, affondano la lama delle critiche sulla loro esperienza in carcere: “Hanno provato in tutti i modi a farci suicidare“.
Wanna Marchi e Stefania Nobile ospiti di Seconda vita
Durissimo sfogo di Wanna Marchi e Stefania Nobile, intervistate da Gabriele Parpiglia nella puntata di Seconda vita, programma in onda il 6 novembre su Real Time a partire dalle 21.10.
Dopo il ‘due contro tutti’ andato in scena nella scorsa stagione di Live – Non è la d’Urso, madre e figlia hanno deciso di rilasciare alcune dichiarazioni che riflettono una luce sinistra sulla passata detenzione.
“Prima di usare le solite parole: da ladre a truffatrici, che schifo, eccetera – ha esordito Gabriele Parpiglia nel presentare il lancio della puntata su Instagram –, fermatevi un attimo e provate ad andare oltre. Io ho fortemente voluto capire la loro nuova vita (…)“.
“L’Italia ha messo un muro per le ‘Marchi’ – ha proseguito Parpiglia –. Per loro qui lavoro e opportunità non esisteranno più. Sono volate in Albania per ricominciare“. Ed è proprio in Albania, culla della loro ‘resurrezione sociale’, che le ha incontrate.
Il j’accuse di madre e figlia
La detenzione, vista con gli occhi di Wanna Marchi e Stefania Nobile, ha il sapore torbido di un’esperienza devastante. Le due donne hanno parlato del carcere e di cosa, a loro dire, sarebbe accaduto loro dietro le sbarre dopo la condanna a 9 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta, truffa aggravata e associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
“Se ci davano la pena di morte, forse era meglio“, ha detto Stefania Nobile ai microfoni della trasmissione, colorando di nero un racconto che sua madre ha reso ancora più tagliente con un’altra affermazione: “In carcere han provato in tutti i modi, in tutte le maniere a farci suicidare. Suicidatevi voi, pezzi di m***a“.
“Quando due persone hanno pagato, basta“, ha dichiarato inoltre la figlia, prima di aggiungere un’altra dichiarazione cristallizzata nel video di lancio della puntata: “Io oggi ho l’invalidità al 100%, non mi hanno permesso di fare le mie cure per 3 mesi. Questo non glielo perdono, non ho chiesto la pietà di nessuno, ho chiesto solo di essere curata“.
Italia, capitolo chiuso
Alla domanda di Parpiglia sul rapporto con l’Italia, Wanna Marchi e Stefania Nobile hanno dato la stessa risposta: “Capitolo chiuso“, addirittura “tombale” per l’ex regina delle televendite finita al centro di un colossale scandalo.
Le due donne hanno ammesso di aver truffato ma anche di aver pagato completamente il conto con la giustizia ma, nonostante il capitolo giudiziario sia ormai alle loro spalle, lamentano un certo attrito con il Paese da cui hanno deciso di allontanarsi per regalarsi una ‘seconda vita’.