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Alessandria, esplosione della cascina: un fermo per l’omicidio dei Vigili del Fuoco

Pubblicato: 09/11/2019 09:30

ALESSANDRIA. C’è una svolta nelle indagini -coordinate dal colonnello Michele Angelo Lorusso- per la morte dei 3 Vigili del Fuoco e per l’esplosione della cascina di Quargnento. Questa notte i carabinieri hanno emesso un fermo per il soggetto ritenuto responsabile del disastro. La notizia giunge a poche ore dalle esequie di Marco, Matteo e Antonino, i 3 pompieri rimasti vittime. Laura Mazzolini del foro di Alessandria, legale di Vincenti, questa notte alle 2, lasciando gli uffici dell’Arma ha preferito non pronunciarsi. “Ho assistito all’interrogatorio, non posso dire nulla” sono state le uniche dichiarazioni.

Interrogato per ore il proprietario del cascinale, Giovanni Vincenti, ha confessato nella notte. Mentre è stata convocata una conferenza stampa prevista questa mattina, alla quale prenderà parte anche il Procuratore di Alessandria Enrico Cieri, nella quale sono stati svelati tutti i dettagli del fermo.

Il fermo

La notizia del fermo è giunta nella notte, con un comunicato dell’Arma dei Carabinieri, alle 2.29. Poche righe che segnano una svolta nelle indagini. Gli inquirenti hanno individuato il potenziale responsabile non solo dell’esplosione, ma anche della morte di Matteo, Marco e Antonino.

Ieri nel giorno dei funerali alla presenza del Premier Giuseppe Conte, le famiglie delle vittime hanno rivolto un appello. “Dovete beccarli, dovete fare di tutto per beccarli. Bisogna capire perché e chi ha fatto questo“.

Le notizie di questa mattina

Le indagini da parte degli inquirenti, in questi giorni sono andate avanti a ritmo serrato, tra interrogatori e rilevamenti della scientifica sul luogo della tragedia consumatasi nella notte tra il 4 e il 5 novembre. Se in un primo momento, questa notte, gli agenti dell’Arma hanno preferito non rivelare l’identità del fermato, questa mattina lo ha annunciato in conferenza stampa il Procuratore Enrico Cieri.

L’indiziato è Giovanni Vincenti. Già ascoltato dai Carabinieri in un primo momento, dopo un interrogatorio durato 10 ore avrebbe confessato. Le accuse a suo carico sono di disastro doloso, lesioni volontarie e omicidio. Prova schiacciante che ha fatto crollare il proprietario, il ritrovamento del bugiardino del timer, responsabile dell’esplosione. Il procuratore Cieri ha spiegato in conferenza la ricostruzione degli eventi. “Il timer era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco“.

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2019 14:59