Benché nel tempo Nadia Toffa abbia sempre voluto rendere nota, in maniera più o meno approfondita, la sua condizione medica, c’è un dettaglio che non si conosce: il tipo di cancro che l’aveva colpita.
Della sua patologia non ha mai specificato i dettagli, né a che livello di gravità trovasse. Anzi: per molto tempo non era neanche così chiaro che si trattasse di tumore al cervello. Oggi, a Quarto Grado, è stata sua madre a spiegare il perché di tanto mister sulla malattia. Durante l’intervista la donna, Margherita, ha parlato anche dell’impegno della figlia alla battaglia per i bambini della terra dei fuochi per i quali ha scritto il libro Non fate i bravi.
Gli ultimi mesi di Nadia
Dalle parole di Margherita traspare immediatamente l’immenso rispetto che la donna aveva per la figlia. Margherita ha infatti spiegato a Gianluigi Nuzzi: “ Lei cercava la verità e voleva aiutare tutti quelli che ne avevano bisogno. Lei aveva la forza di fare queste cose. È sempre stata fortissima. Era forte dentro. Coraggiosissima. Amava la vita, la verità, amava aiutare gli altri. Nadia mi ha accompagnato per 18 mesi e io non ho paura”.
Sulla malattia, ha spiegato: “Nadia parlava raramente della sua malattia. Ma ne parlavamo raramente perché preferiva non farlo. Lei sapeva che era molto grave, ma diceva: ‘Se il mio destino è morire, farò altro. Se invece pensa che devo restare qui, i miracoli esistono’”.
Sul tipo di tumore, però, Nadia è sempre stata riservata ed ora è sua madre a spiegare perché: “Aveva paura che la gente pensasse che con un tumore al cervello lei non ragionasse più come prima (…) invece ha ragionato meglio e di più”.
I proventi del libro verranno donati
Negli ultimi mesi di vita Nadia ha scritto un libro: ha riunito tutti i pensieri che aveva e ne ha fatto il suo ultimo scritto, dal titolo non fate i bravi. Oggi, la sorpresa: i proventi di quel libro andranno in donazione ai bambini della terra dei fuochi, e al finanziamenti di cure, screening del terreno. Non solo: parte dei proventi andrà anche alla Fondazione Nadia Toffa, finalizzata allo sviluppo della ricerca sul cancro. Parte delle cifre ricavate andrà anche agli ammalati di cancro dell’Ilva di Taranto.