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Giulia Ballestri, uccisa a bastonate dal marito: “Un delitto firmato”

Pubblicato: 18/11/2019 13:37

Depositate le motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo per Matteo Cagnoni, emessa dalla Corte d’Assise d’appello di Bologna il 26 settembre scorso. L’uomo, ritenuto responsabile dell’omicidio della moglie Giulia Ballestri, secondo gli inquirenti avrebbe lasciato una firma leggibile sulla scena del crimine. La conferma della pena inflitta al 54enne, noto dermatologo più volte apparso anche in tv, ha fissato alcuni elementi drammatici della dinamica con cui la 39enne è stata uccisa.

Delitto Ballestri: le motivazioni della sentenza

Il processo di primo grado a carico di Matteo Cagnoni, nel 2018, si era concluso con l’ergastolo. L’uomo, dermatologo 54enne piuttosto noto anche per le sue apparizioni televisive, è stato giudicato colpevole anche in secondo grado, con pena confermata dalla Corte d’Assise d’appello di Bologna il 26 settembre scorso.

Le motivazioni della sentenza sono state depositate e, come riporta Ansa, al loro interno ci sarebbe un importante bagaglio di elementi che avrebbero portato la Corte a confermare il primo verdetto.

A carico di Cagnoni un impianto di prove secondo l’accusa ‘granitico’, a partire dalle telecamere di sorveglianza che avrebbero cristallizzato il momento in cui “ha smaltito gli oggetti provenienti dal delitto“.

Secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, tra le 180 pagine con cui la Corte d’Assise d’appello spiega la condanna all’ergastolo – in cui c’è il riconoscimento delle aggravanti di crudeltà e premeditazione – ci sarebbe particolare attenzione alle impronte palmari attribuite all’imputato, che sarebbero state isolate sulle tracce ematiche della moglie presenti su un frigorifero e su un muro.

Secondo quanto emerso dall’accertamento botanico, inoltre, il bastone utilizzato per “fracassare la testa alla moglie” sarebbe perfettamente riconducibile agli alberi della villa di Cagnoni, sul litorale del Ravennate.

Questi e molti altri elementi, come l’inserimento dell’allarme nella casa di famiglia che fu la scena del crimine, per i giudici sarebbero una sorta di firma impressa sull’efferato omicidio della donna.

L’omicidio di Giulia Ballestri

Giulia Ballestri, 39 anni e madre di 3 figli, fu massacrata a bastonate il 16 settembre 2016, colpita con ferocia alla testa e al volto e parzialmente denudata.

Una terribile agonia, tracciata dalle pagine delle motivazioni con cui i giudici della Corte d’Assise d’appello di Bologna hanno confermato l’ergastolo al marito Matteo Cagnoni, da cui si era separata.

Il corpo della vittima fu trovato due giorni dopo il delitto, la cui atrocità ha sconvolto l’opinione pubblica. Fanpage e Il Giornale riportano un dettaglio che sarebbe emerso in uno dei passaggi delle 180 pagine con cui è stata fissata la sentenza di secondo grado: la 39enne avrebbe ingoiato uno degli incisivi, evidenza che rimanda al suo essere ancora in vita nelle atroci fasi della brutale aggressione.