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Alessandria, il carabiniere ferito nell’esplosione: “Si poteva evitare”

Pubblicato: 04/12/2019 12:45

A un mese dalla tragedia di Quargnento (Alessandria) parla Roberto Borlengo, il carabiniere ferito nell’esplosione della cascina in cui sono morti i 3 Vigili del fuoco Antonio Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches. La paura e l’orrore di quei momenti sono impressi in modo indelebile nella sua mente, e in quella di quanti si sono avvicinati alla scena di una strage per cui ora è in carcere Giovanni Vincenti, il proprietario. Nella sua intervista al Corriere della Sera, Borlengo ha ripercorso il dramma.

Roberto Borlengo: le condizioni dopo il ferimento

Roberto Borlengo è rimasto intrappolato sotto le macerie della cascina di Quargnento, esplosa mentre si trovava lì per i rilievi insieme ai Vigili del fuoco. A distruggere 3 vite e a ferire quella di decine di persone è stata la seconda esplosione in quell’edificio di proprietà di Giovanni Vincenti, intervenuta quando già pompieri e carabinieri avevano raggiunto il posto.

La telefonata disperata di Borlengo ai colleghi, mentre lottava per sopravvivere dopo lo scoppio, è rimasta come segno indelebile di una strage assurda. Ma quali sono, oggi, le condizioni del carabiniere ferito? Ne ha parlato al Corriere della Sera, svelando i crudi lineamenti di uno shock che sarà impossibile dimenticare.

Sto migliorando. Mi hanno ricostruito la mascella e l’orbita oculare. Continuo con le visite mediche e sono in convalescenza. Non so però se potrò riavere la vista dell’occhio ferito“. Non è ancora chiaro se potrà recuperare l’uso dell’occhio, ma non nasconde che le ferite più terribili sono quelle dell’anima.

Penso che quella tragedia – ha aggiunto ai microfoni del quotidiano, definendosi “miracolato” – si poteva evitare. Penso ai tre vigili del fuoco morti sotto quelle macerie. Potevo esserci anche io“. La morte lì vicino, al suo fianco, risparmiato per un soffio da una fine che ha spazzato via per sempre l’abbraccio di uomini coraggiosi, mariti e padri.

La rabbia e la fiducia nella giustizia

Nell’esplosione sono morti Antonio Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches, e oltre a Roberto Borlengo sono rimasti feriti Luca Trombetta e Giuliano Dodero.

Il pensiero del carabiniere sopravvissuto racchiude tutto il dolore per l’accaduto e la fiducia nella giustizia: “Mi fa rabbia. Pensare che sapeva di aver piazzato 7 bombole e che erano pronte ad esplodere. Che non lo ha detto. Ma soprattutto che sono morti tre innocenti. (…) Ma sarà la giustizia a fare il suo corso“.

Infine la voglia di ritornare al suo posto, a quella divisa che tanto aveva desiderato da ragazzo e che spera di indossare nuovamente il prima possibile: “Questo lavoro l’ho sempre sognato. Fin da quando ero piccolo. E voglio tornare a farlo“.