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Parlamento, “cambi di casacca” in corso: ira Di Maio, Forza Italia si spezza

Pubblicato: 12/12/2019 20:28

Mala tempora currunt per la politica italiana: alla Camera dei Deputati e al Senato una crisi tutta di “palazzo” sta scuotendo non solo la maggioranza, ma anche le opposizioni. I deputati e senatori si stanno lanciando in grandi manovre, abbandonando fazioni politiche e abbracciandone altre. La forza centrifuga di questi “cambi di casacca” si muove in ogni direzione, dal Movimento 5 Stelle, che va verso la scissione, a Forza Italia, orma frammentata. Silvio Berlusconi non è più in grado di tenere i suoi in riga, che mal digeriscono l’assoggettamento alla Lega di Matteo Salvini, ora indagato per i voli di Stato. Discorso diverso per Luigi Di Maio, che si trova a far fronte ad un’emorragia di pentastellati a favore del leader leghista. A raccogliere i frutti, in tutta questa vicenda, sono i due Mattei, Renzi e Salvini, che ampliano le loro fila.

I senatori del Movimento pronti a volare tra le braccia della Lega

I sommovimento in casa 5 Stelle non sono nuovi: le polemiche dalla creazione del governo con il Partito Democratico non sono mai mancate. Addirittura per placare il malcontento verso Luigi Di Maio è dovuto tornare in campo Beppe Grillo. Non è servito, e da giorni si mormora che alcuni senatori siano pronti a lasciare il Movimento per unirsi alla Lega. Il governo ha scampato la votazione sul Mes ieri, ma ci sono stati due interventi in Aula da parte dei pentastellati, uno a favore e uno contro. Ben 4 senatori pentastellati hanno votato contro la risoluzione della maggioranza, creando preoccupazione sui numeri per il voto della Manovra.

Proprio il senatore che ha parlato per esprimersi contro il cosiddetto Fondo Salva Stati, Ugo Grassi, ha oggi annunciato la sua uscita dal Movimento. Il giurista andrà alla Lega, e non è l’unico. Ad abbandonare la nave pentastellata anche il senatore Stefano Lucidi, che afferma: “So che usciranno 20 o 30 persone e che stanno valutando di fare un nuovo gruppo ma non credo che avranno la forza per farlo, quindi non li aspetto“.

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/videos/1213705712158482/

Di Maio: “Mercato delle vacche messo su da Salvini”

Fuori di sé Luigi Di Maio che in un video sui social si è scagliato duramente contro i transfughi. “Ieri non è stata votata alcuna autorizzazione né a firmare il Mes, altrimenti io mi sarei rifiutato con tutto il Movimento 5 Stelle di votare quella risoluzione. Chi sta dicendo che ieri il Parlamento ha approvato il Mes mente, sapendo di mentire, oppure cerca una scusa per vendersi al miglior offerente“, ha dichiarato il capo politico del Movimento.

Sono scuse che stanno cercando alcuni per cambiare casacca. Io non ho nessun problema a dirlo“, continua, invitando i senatori che vogliono saltare dall’altra parte della barricata ad evitare di “utilizzare una cosa non vera, cioè il fatto che noi abbiamo detto sì al Mes. Consegnino come ha fatto Grassi una bella lettera al presidente del Senato e dicano chiaramente ‘Io voglio cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini mi hanno dato’“. Il leader continua ironico dichiarando che “Non c’è nulla di mare a cambiare idea su una forza politica, ma se lo fai ti dimetti, torni a casa e ti fai rieleggere con l’altra forza politica“. E all’ex alleato Matteo Salvini: “Mettano in allegato il listino prezzi dei senatori del mercato delle vacche che ha aperto Matteo Salvini in Senato, che ci ricorda lo stesso di Silvio Berlusconi“. Di Maio conclude aspramente: “Gli hanno promesso evidentemente qualcosa alle elezioni regionali, un seggio alle prossime nazionale. Dicano quanto costa al kilo un senatore della Lega. Dinamica dei voltagabbana“.

Forza Italia a pezzi: il tramonto del leader

Ad affrontare la prospettiva di una disgregazione c’è anche Forza Italia, che difficilmente sopravviverà all’abbandono sempre più evidente di Berlusconi. L’ex Cavaliere è eurodeputato, un “buen retiro” che segna la perdita del baricentro del suo partito. Da una parte un’ala insofferente al sovranismo di Salvini, che spinge per affrancarsi e recuperare le redini di una destra moderata. Tra questi c’è Mara Carfagna, sempre più vicina a Matteo Renzi e Italia Viva, verso cui potrebbero seguirla altri azzurri.

Nel nuovo partito renziano è già approdato Davide Bendinelli, ma altri nomi di punta starebbero preparando l’uscita. Alcuni ponderano la creazione di gruppi autonomi in chiave anti-Salvini, altri di allinearsi di più al capo della Lega. I numeri alla maggioranza potrebbero assicurarlo proprio i “responsabili” azzurri, che voterebbero con la maggioranza in caso servisse. Un cambio di equilibrio non nuovo in Italia, la cui politica, nonostante il fiorire di nuovi nomi e partiti, non rinuncia alle vecchie tradizioni.