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Terremoto Big One? Il vulcanologo: “Arriverà, non si può prevedere quando”

Pubblicato: 12/12/2019 15:25

“Big One? Arriverà, ma non possiamo prevedere quando”. Parola di Mario Mattia, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania. Intervistato dall’Adnkronos, il vulcanologo ricorda i terremoti catastrofici nella storia di Catania. E per quanto riguarda il futuro, non ha dubbi: altri eventi sismici importanti si verificheranno.

Terremoti catastrofici nella storia di Catania

Nell’intervista rilasciata all’Adnkronos, l’esperto vulcanologo Mario Mattia ripercorre alcuni degli eventi sismici più disastrosi della storia siciliana, in particolare nella zona di Catania. A partire da quelle vicende, poi, fa una previsione per il futuro. “Catania è stata distrutta nel 1189, è stata rasa al suolo nel 1693 e siccome non è cambiata la geologia della zona, così come gli sforzi a cui sono soggette le faglie, è realistico ed ovvio pensare che altri eventi sismici importanti si verificheranno. L’eventualità che un giorno arrivi il ’big one’? La risposta è: potrebbe arrivare. Non si può escludere. Non c’è dubbio che ci sarà un terremoto catastrofico simile a quello del 1693 ma è ovvio che non possiamo dire quando si verificherà”.

No allarmismi, ma bisogna esser preparati

Ma il rischio è concentrato solo nel catanese? Purtroppo, no. “Pensate ad un terremoto di 7.5, come quello che è stato stimato del 1693, che tipo di danni potrebbe fare in una città estremamente vulnerabile come Catania. Stesso discorso per Ragusa, Siracusa e le loro province, che negli anni hanno edificato in modo dissennato. Quindi il ‘big one’ ci sarà ma non è prevedibile sapere quando”. Ma rischi e problemi non si fermano ai sismi: “Se parliamo poi di vulcani e di grosse eruzioni anche quelle potranno verificarsi in futuro. È il destino di chi vive in queste zone particolari della Terra come la Sicilia, la California, il Giappone. Convivere, insomma, con questo rischio”. Lo scopo del vulcanologo, ha ribadito infine all’Adnkronos, non è fare allarmismo. Tuttavia, resta fondamentale “riflettere su come nei prossimi mesi o anni, ci sarà una eruzione di cui non possiamo prevedere l’entità”.