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Sanremo, norma anti-Junior Cally: si pensa alla valutazione etica dei cantanti

Pubblicato: 21/01/2020 12:08

Nei giorni scorsi è montata l’ennesima polemica verso il prossimo Festival di Sanremo. Sotto la lente sono finiti i testi del rapper Junior Cally, in gara alla prossima kermesse. Ritenuti sessisti e violenti, hanno attirato numerose proteste, tanto che la Rai starebbe valutando una modifica al regolamento per il futuro.

La Rai pensa alla valutazione etica dei cantanti

Non è esattamente un fulmine a ciel sereno. A protestare contro Junior Cally è arrivato anche il Presidente Rai Marcello Foa, che ha sottolineato come “Scelte come quella di Junior Cally sono eticamente inaccettabili per la stragrande maggioranza degli italiani“. Una frase che nasconde in sé risvolti molto pericolosi: l’etica nella musica e nell’arte è un argomento delicato ed è facile gridare alla censura.
Nonostante questo, l’Adnkronos riferisce che la Rai starebbe pensando di inserire una valutazione etica del repertorio dei cantanti a partire dal prossimo Sanremo. Andare a scandagliare cioè i testi dei cantanti e vedere se possono o meglio essere “eticamente accettabili” per l’Ariston. Un modo per evitare futuri casi Junior Cally.

Valutata la canzone, non il repertorio

Per quanto la norma sulla carta sembra poter mettere ordine e disciplina (altre parole molto delicate da usare in questi contesti), i suoi risvolti potrebbero essere molto negativi, specie sul piano dell’apparenza.
Dare ascolto alle richieste di esclusione di Junior Cally, infatti, allontanerebbe ancora di più una fetta di pubblico che per Sanremo sembra già irraggiungibile. Inoltre, la sua esclusione al momento sarebbe contraria al regolamento. Infatti, Amadeus era chiamato a valutare la sola canzone presentata per il Festival, non tutto il repertorio. In questo caso, sono molti altri i cantanti che rischierebbero il posto.

Altri cantanti non sarebbero in gara

Come ricorda l’Adnkronos, infatti, ci sono altri cantanti di epoche passate che nel proprio bagaglio musicale hanno testi con frasi forti, oggi ritenute sessiste e “eticamente inaccettabili”. Su tutti spicca Marco Masini: vincitore di Sanremo, è anche lo stesso che in “Bella Str***a” cantava “Mi verrebbe di strapparti quei vestiti da put***a e tenerti a gambe aperte finché viene domattina“. Oltre a lui, ovviamente bisognerebbe analizzare anche i testi di Achille Lauro (già al centro delle polemiche lo scorso anno) e molti altri.

Il caso Junior Cally, alla luce di numerosi altri esempi simili, sembra più un cortocircuito generazionale: non è tanto cosa dice, ma come lo dice e il genere e il target di riferimento a causare le polemiche. Un problema che una valutazione etica potrebbe forse risolvere, ma a discapito della libertà artistica ed espressiva.

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2021 12:19