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Samira: in un pozzo le ricerche del corpo della 43enne scomparsa

Pubblicato: 22/01/2020 14:47

La svolta nel giallo di Samira El Attar potrebbe essere alle porte. Questo secondo alcune indiscrezioni che rimandano a un’intensa attività di ricerca all’interno di un pozzo, per trovare il corpo della 43enne scomparsa da Stanghella (Padova) nell’ottobre scorso. Il fuoco investigativo inquadra un orizzonte lontano dallo spettro di un allontanamento volontario, e la figura del marito, Mohamed Barbri, ha assunto una posizione sempre più centrale agli occhi degli inquirenti. L’uomo, 40 anni, è stato arrestato in Spagna, dove si era recato successivamente all’apertura del fascicolo a suo carico. Su di lui gravano le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Il corpo di Samira in un pozzo?

A riportare la notizia delle ricerche che i carabinieri avrebbero avviato nelle ultime ore, in prossimità di un casolare già oggetto di sopralluogo sito in via Gorzon Sinistro Inferiore, a Stanghella, è Il Gazzettino.

Le operazioni si sarebbero concluse nel primo pomeriggio del 21 gennaio scorso, e avrebbero interessato l’area in cui insisterebbe un vecchio pozzo in disuso.

Da 3 mesi, il nome di Samira è finito al centro di un rompicapo investigativo che tiene impegnati forze dell’ordine e media. Tracce biologiche di possibile interesse sarebbero state repertate lungo una strada di campagna che costeggia il Gorzone, ora sottoposte ad analisi.

Un buco nero di 3 ore nel racconto di Mohamed Barbri

Nel racconto di Mohamed Barbri – sul cui conto era stato spiccato un mandato di cattura europeo che ha permesso il suo arresto in Spagna – ci sarebbe un buco nero di circa 3 ore, ancora tutto da mettere a fuoco.

3 ore – tra le 4 e le 7 del mattino del 22 ottobre scorso – durante le quali avrebbe lasciato la sua abitazione di Stanghella per recarsi nei pressi del casolare intorno a cui ora si addenserebbero le ricerche.

L’uomo avrebbe negato la circostanza, ma a smentire la sua versione sarebbe il tracciato dei presunti spostamenti ricostruiti attraverso il Gps del suo telefonino. Una sequenza che lo collocherebbe proprio in quei luoghi, in tempi che potrebbero essere ritenuti compatibili con una eventuale azione omicidiaria e conseguente occultamento del cadavere.

Samira El Attar risulta scomparsa dal 21 ottobre, con denuncia presentata dallo stesso coniuge, e proprio in quell’area i cani molecolari avrebbero fiutato tracce ora al vaglio dei Ris.

Ultimo Aggiornamento: 22/01/2020 17:01