Si ritorna a parlare della legge sul taglio dei parlamentari: le ultime novità a riguardo erano arrivate nell’ottobre scorso quando dall’Aula della Camera, con 533 voti favorevoli, era stato approvato il disegno di legge costituzionale. Di questi momenti la novità che filtra dalla Corte di Cassazione che ha ammesso la proposta di referendum confermativo che era stata depositata lo scorso 10 gennaio.
Il via libera della Cassazione sul referendum
Con 71 firme da parte dei senatori (7 in più del numero minimo previsto fissato a 64), lo scorso 10 gennaio veniva depositata in Cassazione la proposta circa il referendum contro il taglio dei parlamentari. Con l’odierna giornata arriva anche il via libera da parte della Corte di Cassazione che approva così la richiesta per indire un referendum sulla legge costituzionale volta a ridurre il numero dei parlamentari. Come confermato da Ansa, così citando il testo diffuso dalla Corte di Cassazione che “ha dichiarato che la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante ‘modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari‘, sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all’art.138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito referendario dalla stessa proposto“.
Probabili urne tra marzo e giugno
Si tratterà, come già accennato al principio, di un referendum confermativo. Ciò che manca, al momento, con l’ok da parte della Cassazione è solamente una data. La convocazione spetterà infatti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, entro 60 giorni a partire da oggi. Secondo quanto prospettato dunque, la convocazione alle urne potrebbe arrivare già tra ultimi giorni di marzo e i primi di giugno.