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Femminicidi, Conte: “Una strage. Codice rosso deve essere più efficace”

Pubblicato: 02/02/2020 17:16

Negli ultimi giorni in Italia si è compiuta una strage. Da nord a sud, dall’Alto Adige alla Sicilia, nell’arco di una settimana siamo costretti a registrare un bilancio orribile: madri e figlie hanno perso la vita per mano di compagni o ex-compagni. Più in generale, per quanto sia in calo il numero degli omicidi, quello dei femminicidi stenta ad abbracciare una decisa curva discendente”. Con queste parole il premier Giuseppe Conte ha denunciato su Facebook la tragica settimana di sangue e violenza sulle donne appena trascorsa. E ha annunciato nuove misure per invertire questa orribile tendenza.

Emergenza nazionale

Cinque donne uccise in due giorni, sei in tutta la settimana, a cui va aggiunto il cadavere di una donna ritrovato dopo mesi: il suo fidanzato ora è in manette. Un bilancio agghiacciante, tanto che il Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi nella sua relazione all’anno giudiziario ha definito giustamente il problema dei femminicidi “un’emergenza nazionale”.

Le vittime e i carnefici

Fatima, 28 anni, incinta all’8° mese, uccisa insieme al figlio che aveva in grembo con calci e pugni, ed infine soffocata nella sua casa a Versciaco (Bolzano) dal marito. Rosalia, 54 anni, ammazzata di botte dal marito a Mazara del Vallo dopo tre giorni di agonia e torture. Speranza, 50 anni, scomparsa a metà dicembre, ritrovata senza vita in un’area residenziale di Alghero. Il compagno aveva montato un castello di bugie che gli è crollato addosso. Laureta aveva 43 anni: gli agenti hanno arrestato il marito, accanto al suo corpo in un lago di sangue, nella casa di Genova dove Laureta lavorava come colf. Ed infine Rosalia e Monica, madre e figlia di 48 e 27 anni, assassinate a Mussomeli (Caltanissetta) con dieci colpi d’arma da fuoco sparati dall’ex amante di Rosalia.

Le promesse del premier Conte per contrastare i femminicidi

“Le donne continuano a essere vittime di violenze, di sopraffazioni, di vecchi retaggi culturali, ancora oggi capillarmente diffusi e spesso “giustificati” dal troppo amore. Ma l’amore non uccide, non mortifica, non fa mai male prosegue il premier. Poi promette: “Abbiamo varato il Codice rosso per offrire alle donne che subiscono episodi di violenza un percorso preferenziale e accelerato di tutela. Ne stiamo monitorando l’attuazione e siamo pronti a renderlo ancora più efficace. Ma siamo consapevoli che non è sufficiente agire solo sul piano normativo. La violenza sulle donne è anche un problema culturale. Per questo lavoreremo nelle scuole, tra i ragazzi e le ragazze, perché è da lì che deve partire il cambiamento. Le nuove generazioni devono essere migliori di quelle che le hanno precedute” ha concluso Conte.