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Sanremo: la serata di Paolo Palumbo, il giovane malato di Sla tra gli ospiti

Pubblicato: 05/02/2020 12:31

Tutto pronto a Sanremo per Paolo Palumbo, chef 22enne malato di Sla che si prepara a esibirsi sul palco dell’Ariston nella seconda puntata della kermesse. Un appuntamento che sa di sogno tradotto in realtà, quello che lui stesso descrive ai microfoni dell’Ansa come “il regalo più bello della vita“. In scena con Kumalibre e Andrea Cutri, porta la sua storia nella città dei fiori, simbolo di speranza e di un inesauribile coraggio.

Paolo Palumbo al Festival di Sanremo

La sua storia e la sua carica artistica hanno emozionato Amadeus al punto da ricevere un invito tra gli ospiti della seconda puntata di Sanremo 2020, e così la musica di Paolo Palumbo accarezzerà il pubblico dell’Ariston con un intenso racconto.

Sul palco il suo brano Io sono Paolo, che parla di malattia, la Sla, e di grande forza. Lo ha scritto e composto con Kumalibre, pseudonimo di Cristian Pintus, con lui e Andrea Cutri tra i protagonisti del grande appuntamento.

“Il regalo più bello della vita”

La Sla non ferma la sua voglia di costruire, tassello dopo tassello, il quadro di un autentico capolavoro di grandezza. Paolo Palumbo ha 22 anni, a Sanremo dalla sua Oristano per regalare un pezzo di una storia difficile da vivere, ma in cui si può combattere senza perdersi, fino a regalarsi uno dei momenti più belli dell’esistenza.

4 anni fa, appena 18enne, Paolo Palumbo ha perso l’uso della voce a causa della malattia e canterà al Festival grazie ad un riproduttore vocale. “Per volare mi bastano gli occhi, sono la montagna che va da Maometto, pur restando disteso sul letto“: è un passaggio del suo testo, carico di speranza e fiducia nel futuro. Il messaggio arriva dritto al cuore e all’anima, e lui stesso lo ha descritto all’Ansa prima dell’esordio a Sanremo: “Nulla ci può distruggere se noi non glielo permettiamo“.

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2020 12:32