Vai al contenuto

Vercelli, diede fuoco alla ex: condannato a 18 anni di carcere

Pubblicato: 11/02/2020 19:46

Era il 4 febbraio scorso quando Mario d’Uonno, ex guardia giurata, raggiungeva l’auto della fidanzata dapprima speronandola per poi dare fuoco all’abitacolo con la donna, una 40enne, dentro. La donna, trasferita cn immediata urgenza in ospedale, aveva riportato gravi ustioni su circa il 45% del corpo. A distanza di un anno dalla violenza, la condanna nei confronti dell’uomo.

La speronò con l’auto e poi le diede fuoco

Tutto era avvenuto nella mattina di quel lontano 4 febbraio quando Mario D’Uonno, guardia giurata di circa 50 anni, raggiungeva l’ormai ex fidanzata nel parcheggio di un supermercato di Vercelli lungo la tangenziale ovest di Torino. L’apice della violenza dopo lunghe vessazioni nei confronti della donna che aveva deciso di lasciarlo. Prima le minacce, l’ossessione nei suoi confronti che avevano spinto la donna a denunciare l’uomo che però non aveva smesso di volerle farle vivere un incubo.

Rito abbreviato per la guardia giurata: la sentenza

Dopo essere stata speronata, D’Uonno diede fuoco all’auto dentro la quale si trovava la donna. Tempestivamente soccorsa e trasferita in codice rosso al CTO di Torino, alla 40enne vennero riscontrate ustioni su oltre il 45% del corpo. Fermato e indagato, D’Uonno è poi volato a processo con rito abbreviato cui oggi la sentenza da parte del giudice che al termine del procedimento ha voluto dare ascolto alla richiesta di condanna precedentemente formulata dal pm che per D’Uonno aveva chiesto 27 anni di carcere. Accolta la richiesta dei 27 anni – cui 22 per tentato omicidio – con lo sconto di un terzo della pena D’Uonno è stato oggi condannato a 18 anni di carcere.

La difesa ricorrerà in appello

La sentenza è arrivata direttamente dal Tribunale di Vercelli dove non sono state prese in considerazione le attenuanti che erano state formulate dalla difesa della guardia giurata: “D’Uonno si è costituito, ha sempre risposto all’interrogatorio e ha scelto il rito abbreviato. Non era sua intenzione darle fuoco, voleva minacciarla. Ha sparso benzina sull’auto per farla scendere e, per rafforzare la minaccia, ha azionato l’accendino: i vapori della benzina hanno preso fuoco. Una versione confermata dalle prove“, sono le parole rilasciate a SkyTg24 da Enrico Faragona, il legale di D’Uonno che ha annunciato, dopo la sentenza, l’intenzione di voler fare ricorso in appello.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure