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Caso Regeni, scomparso il sindacalista che ha tradito il ricercatore italiano

Pubblicato: 26/02/2020 11:13

Sono passati più di 4 anni dalla scomparsa di Giulio Regeni e gli striscioni che chiedono verità sulla sua morte sono ancora appesi fuori dai Comuni e dai palazzi istituzionali italiani. La famiglia vuole sapere, l’Italia vuole sapere, ma dall’Egitto non sembrano arrivare risposte. Anzi: le ultime notizie riferiscono che sarebbe sparito anche l’uomo che tradì il ricercatore italiano, vendendolo ai Servizi Segreti.

In Egitto nuovi inquirenti, ma nessun passo avanti

A fare il punto sulla situazione è Il Fatto Quotidiano, che nella sua edizione cartacea dedica un pezzo sulle ultime del caso Regeni. Poco sotto, la foto di Patrick George Zaki, lo studente di Bologna arrestato in Egitto e presumibilmente torturato. Storie legate dallo stesso filo, si spera non dallo stesso epilogo.
Da fine 2019, si ricorda, in Egitto sono stati nominati nuovi inquirenti per indagare sulla scomparsa e la morte di Giulio Regeni, avvenuta tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016. Tuttavia, gli avvocati e la Commissione egiziana per i diritti e la libertà (Ecrf) non sono ancora riusciti ad incontrare nessuno della Procura. Nessun passo avanti quindi, ma se possibil qualcuno indietro.

Sparito il sindacalista che tradì Regeni

Sempre Il Fatto Quotidiano infatti fa notare come ai misteri che circondano la morte di Giulio Regeni ora vada aggiunta la sparizione del sindacalista Mohamed Abdallah. Fu lui a registrare una conversazione con Regeni, chiedendogli del denaro, per poi venderla alla Sicurezza Nazionale egiziana. Questo, secondo le indagini, portò all’arresto e al massacro del ricercatore italiano. La sparizione di Abdallah da ogni ambito sindacale, riporta il giornale, sembrerebbe però “volontaria”. Con questo gesto si sarebbe rivelato essere un informatore dei servizi segreti, un altro degli occhi del regime nell’ambiente dei venditori ambulanti su cui stava facendo ricerche Giulio Regeni.
Inutili e inascoltate finora le richieste della famiglia Regeni di ottenere documenti ritenuti fondamentali.

Mistero sul conducente del minibus

Tra i punti in cui la giustizia italiana e la Commissione cerca di battere forte, c’è anche quello del conducente di minibus che avrebbe trovato il corpo di Giulio Regeni. Come riporta Il Fatto Quotidiano, di lui però non ci sarebbe alcuna traccia e non se ne conoscerebbe l’identità. Sale allora forte il dubbio che sia stato un pretesto per far trovare in maniera “pulita” il corpo massacrato del giovane ricercatore, a lato dell’autostrada Cairo-Alessandria, in pieno deserto.

Tutte domande cui non si ha ancora una risposta, nonostante gli striscioni fuori dai Comuni, le richieste della giustizia italiana. E sì, anche il timore che, a breve, ci si debba ritrovare a fare le stesse domande anche per Patrick George Zaki.