In piena emergenza Coronavirus, i numeri del Bresciano continuano a restituire una fotografia di contagi in aumento. Il bilancio aggiornato al 18 marzo registra un totale di 3.785 positivi, con un incremento di 484 casi in un giorno, e 465 decessi dall’inizio dell’epidemia (il 15% del dato complessivo nazionale). Brescia, come riporta l’ultima analisi sull’evoluzione del contagio, si conferma tra le città più colpite insieme a Bergamo.
Coronavirus: i dati del Bresciano
L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha riportato i dati aggiornati al 18 marzo sulla diffusione del Coronavirus in Lombardia, dove le province di Brescia e Bergamo (dove le bare vengono portate via dai mezzi dell’Esercito perché non c’è più posto) sono le più colpite.
Nel Bresciano si è registrato un totale di 3.785 positivi, con in incremento di 484 casi in un giorno e un totale di 465 decessi dall’inizio dell’epidemia. 607 le persone positive e 78 i morti nel capoluogo. Orzinuovi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è il Comune con il maggior numero di positivi (148 casi e 28 decessi al 18 marzo).
Il sindaco di Brescia: “Il nostro 11 settembre“
Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, ha parlato delle nuove misure adottate dall’amministrazione locale per sostenere le famiglie e ha ribadito la necessità di restare a casa per contenere la diffusione del contagio.
“Cari cittadini ecco quanto abbiamo deciso oggi in Giunta: sospensione delle rette degli asili nido e materne, spostamento dei termini di pagamento, pulizia straordinaria di 140 Km di strade, la creazione di un fondo di contributo per i cittadini che entreranno in difficoltà economica. Ribadisco ancora una volta la necessità di non uscire“.
Il primo cittadino ha rinnovato il messaggio di speranza e coraggio ai cittadini, sottolineando come “questo momento di difficoltà verrà superato e potremo guardare a questi giorni, che sono il nostro 11 settembre, ricordando che Brescia è la Leonessa d’Italia che sa reagire e rialzarsi.
Ce la faremo tutti insieme“.
Del Bono ha sottolineato come ancora troppi si spostino senza alcuna necessità, innescando un pericoloso ventaglio di rischi per la collettività (secondo una recente analisi sui cellulari, in Lombardia 4 persone su 10 continuerebbero a muoversi nonostante i divieti).
“Bisogna inasprire le misure del Governo. Noi sindaci abbiamo una voce più forte anche di quella della Regione perché siamo sul territorio, siamo i più colpiti. Noi siamo in trincea“, ha dichiarato al quotidiano La Stampa.