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Coronavirus, arrivano in Italia due farmaci per combattere il virus a casa

Pubblicato: 25/03/2020 10:54

Arrivano altre novità in merito ai farmaci disponibili per il trattamento del coronavirus. Dopo la conferma della sperimentazione del Tocilizumab ed il dibattito controverso nato attorno all’ok per l’Avigan, arriva l’ok all’utilizzo di due antiretrovirali per le fasi iniziali e meno gravi della malattia.

Dall’HIV al coronavirus

In attesa di un vaccino che non si sa quando potrebbe arrivare, l’Agenzia del Farmaco sta mettendo in piedi continue sperimentazioni farmacologiche (vedasi l’ultimo caso, l’Avigan) ed ha deciso di rendere utilizzabili alcuni farmaci precedentemente noti per essere usati per quadri clinici completamente diversi.

Il Lopinavir ed il Ritonavir son due farmaci retrovirali che sono generalmente usati in modalità combinata nel trattamento istituzionale dell’HIV, la cosiddetta terapia HAART (Highly Active AntiRetroviral Therapy). si chiamano “retrovirali” perché il virus HIV è un retrovirus, ovvero un virus che sa convertire il genoma da RNA a DNA durante la fase di replicazione virale.

Utilizzabile anche per la terapia domestica

Ne è stato provato l’utilizzo combinato anche nei casi di coronavirus e, pur trattandosi di un farmaco da ospedale, ora l’AIFA ha consentito al suo uso anche in casi di malati che si stanno curando a casa. Il Lopinavir ed il Ritonavir vanno presi a combinazione di dosi fissa, e sempre insieme. La decisione dell’AIFA era già in atto la scorsa settimana, ma la conferma della disponibilità del farmaco è arrivata solo nella serata di ieri.

Il farmaco in precedenza era stato sperimentato a Wuhan in uno studio randomizzato su persone infette da Covid-19: per lo studio erano stati presi in esame 199 pazienti in stadio avanzato della patologia.

Potrebbe diventare rimborsabile

In Italia il farmaco verrà invece usato nelle fasi precoci dell’insorgere della malattia, e prevalentemente in pazienti meno gravi (che difatti possono curarsi da soli in casa). L’AIFA, in una nota pubblica, ha anche specificato che ci sarebbero i margini per considerare il farmaco rimborsabile: “Al momento non sussistano ragioni sufficienti ad escludere dalla rimborsabilità l’associazione Lopinavir/Ritonavir per il trattamento dei pazienti Covid-19″.