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Bergamo, gli ex bambini di Selvino donano soldi all’ospedale

Pubblicato: 23/04/2020 21:49

Nel 1945 furono salvati dalla comunità di Selvino e oggi, gli ex bambini ebrei di Sciespoli hanno deciso di donare dei soldi all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, come già fatto giorni fa dal Papa. Ormai adulti, hanno anche rilasciato un video messaggio per incitare a lottare contro l’epidemia di Coronavirus, mostrando la vicinanza al paesino, al capoluogo che sta lentamente rialzando la testa, e all’Italia intera.

Fondi per aiutare l’ospedale di Bergamo

Un gesto di solidarietà per ringraziare chi, in un momento di difficoltà, li ha accolti e protetti. Nei giorni scorsi, un gruppo degli ex bambini di Sciesopoli, colonia nata nella cittadina di Selvino, ha donato 8.070 euro all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Inoltre, ha allegato una lettera per la direttrice della struttura Maria Beatrice Stasi, come segno di supporto. La città è stata una delle più flagellate e da lontano arriva un messaggio di speranza e un augurio a uscire il prima possibile dall’emergenza.

Enrico Grisanti è stato uno di quegli 800 orfani salvati del 1945. Per mostrare la sua vicinanza a Bergamo fa suo un messaggio di un sopravvissuto a Buchenwald: seppur tutti nella stessa condizione, non essendo ancora deceduti o affamati, invita ad essere ottimisti.

Il video rivolto alla comunità

“Ogni giorno preghiamo Dio affinchè questo disastro passi presto, siete sempre nei nostri cuori”. È quanto dice un’ex bambina in un video fatto recapitare a Diego Bertocchi, il sindaco di Selvino. “Vi mandiamo auguri di buona salute, siete nei nostri cuori” dice un altro sopravvissuto. L’impossibilità di poter venire in Italia a causa della pandemia per festeggiare i 75 anni della Festa della Liberazione, ha quindi spinto a mostrare il proprio calore al Nostro Paese, sperando di poter fissare una nuova data simbolica per festeggiare insieme.

Chi sono gli ex bambini di Sciesopoli

I bambini di Sciesopoli furono 800 ebrei orfani, di varie età fino all’adolescenza, che dopo l’esperienza dei campi di concentramento nazisti trovarono ospitalità in una villa a Selvino nella val Seriana. Lì c’era una ex tendopoli fascista, Sciesopoli appunto, nata come centro ricreativo per i giovani fascisti e dedicata a un eroe patriottico, Amatore Sciesa. In questa colonia a nord Est di Bergamo, i bambini si sentirono finalmente a casa, e vi restarono tra il 1945 e il 1948 prima di poter ritornare in Israele.