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Coronavirus, fase 2 e fine del lockdown: le richieste dei Comuni a Conte

Pubblicato: 26/04/2020 17:11

Ci si prepara alla fase 2 dopo l’allentamento delle misure di lockdown imposte dalla pandemia di coronavirus, che dovrebbe partire dal 4 maggio. Giuseppe Conte in un’intervista ha chiarito alcuni punti fermi per la ripartenza, dichiarando che dalla prossima settimana solo alcune attività economiche riapriranno. I Comuni di 13 città metropolitane hanno avanzato alcune richieste al governo, così da orchestrare una fase 2 che tenga conto delle necessità delle realtà locali.

Le richieste dei comuni per la fase 2

L’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, nel documento Ripartire con certezze in sicurezza avanza alcune proposte per l’allentamento del lockdown dovuto al coronavirus.

Tra le richieste per la ripartenza ci sono:

  • Conoscere prima del 4 maggio quali saranno le attività che riapriranno, così da organizzare la mobilità, le aperture degli uffici pubblici e l’accesso dei cittadini agli spazi pubblici, per evitare una seconda ondata di contagi di coronavirus
  • Indicazioni chiare per l’utilizzo di mascherine ai cittadini e la fornitura a prezzi calmierati per la fase post lockdown
  • Coinvolgere i Comuni nei piani per la riapertura delle scuole
  • Risorse in grado di sostenere Comuni e città alla luce del calo del gettito fiscale, dovuto alla diminuzione di alcune tasse come quella di soggiorno e la TARI
  • Rifinanziare i buoni spesa e prevedere finanziamenti di sostegno al reddito per far fronte alle emergenze sociali ed economici del coronavirus
  • Destinare parte della liquidità fornita dall’Unione Europea ai Comuni
  • Sostenere il trasporto pubblico, colpito dalla mancata erogazione di biglietti, facilitare la costruzione di piste ciclabili e dare incentivi alla micromobilità elettrica
  • Mettere al centro investimenti per i Comuni e città, con poteri straordinari ai sindaci per la realizzazione di opere pubbliche. Si chiede inoltre la semplificazione per appalti per lavori e servizi
  • I fondi assegnati alle Regioni siano vincolati all’acquisto di dispositivi di protezione individuale, sanificazione spazi e uffici pubblici, assistenza socio-sanitaria
  • Attenzione alle attività più colpite dal lockdown per il coronavirus, in particolare del settore turistico e balneare, con una migliore coordinazione delle misure di sostegno economico

Decaro: “Da Conte indicazioni precise”

Ad esprimere la preoccupazione per la fase 2 che scatterà il 4 maggio è il presidente dell’ANCI Antonio Decaro, sindaco di Bari. “Stiamo uscendo dall’emergenza sanitaria ma non dall’epidemia, dal rischio del contagio“, ha dichiarato su Facebook, “Sono un po’ preoccupato del fatto che tutti pensiamo che dal 4 maggio possiamo tornare a fare quello che facevamo prima. Non è così“.

Decaro ha inoltre chiesto che dall’incontro di oggi con il premier Conte ed alcuni ministri e gli esponenti degli enti locali “ci aspettiamo indicazioni precise“. Le preoccupazioni maggiori riguardano il trasporto pubblico, l’utilizzo delle mascherine e “su dove lasciare i bambini. Sul trasporto pubblico non si può dire ‘distanza 1 metro e vietare l’assembramento’, ci devono dire qual è la capacità massima, per esempio se entrano solo le persone pari al numero dei posti a sedere o un quarto della capacità“. Altre domande riguardano la fornitura di mascherine nel caso vengano rese obbligatorie. La concertazione tra governo e Comuni per la fase 2 si prospetta un rebus.