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Conte sulla fine del Lockdown: “Ripresa ben strutturata, ragionata, senza concessione a improvvisazione”

Pubblicato: 26/04/2020 11:01

Il Presidente del Consiglio Conte ha rilasciato un’intervista a Repubblica dove ha dato anticipazioni in merito a cosa succederà e cosa cambierà dal prossimo 4 maggio con l’avvento della Fase 2. La fine del Lockdown è vicina ma Conte precisa: “Revisione delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole”.

Cosa succede il 4 maggio

Con il nuovo decreto” che sarà reso noto nei primi giorni della prossima settimana, spiega Conte, “Annunceremo un programma di ripresa anche per le restanti attività economiche” ovvero quelle che devono ancora aspettare per la ripartenza, come bar e ristoranti che “Non riapriranno il 4 maggio.

Il lockdown sarà alleggerito ma non è ancora prevista una piena libertà di movimento. “Non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, ma stiamo studiando un allentamento delle attuali, più rigide restrizioni”. Nessun “libera tutti” precisa Conte, “Faremo in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”.

Cosa succede a bar e ristoranti

Tornando sulla questione della riapertura di bar e ristoranti, Conte precisa che il governo è al lavoro per “Consentire ai ristoratori non solo consegne a domicilio ma anche attività da asporto”. L’obiettivo resta quello di poter fornire “Un orizzonte chiaro, in modo da avere in anticipo tutte le necessarie informazioni e adottare per tempo le precauzioni utili a riaprire in condizioni di massima sicurezza”.

Il Presindente del Consiglio si è detto perfettamente consapevole sul fatto che ad essere più colpito è il settore del turismo “Anche perché non ha alcuna possibilità di rimediare, da solo, alle perdite accumulate. Il ministro Franceschini sta elaborando varie proposte per sostenere questo settore che, dal punto di vista economico, rimane uno dei punti forza dell’intero sistema-Italia”.

Quando riapriranno le scuole

Niente riapertura a maggio, a scuola si tornerà a settembre. Conte ha voluto precisare che la riapertura delle scuole è al centro dei pensieri del governo “Ma tuti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevanti di contagio in caso di riapertura delle scuole”.

È in gioco la salute dei nostri figli” spiega il Presidente del Consiglio, spiegando che ad essere più a rischio sono gli insegnanti e il personale scolastico la cui età è tra le più altre d’Europa. “La didattica a distanza, mediamente sta funzionando bene. La ministra Azzolina sta lavorando per consentire che gli esami di Stato si svolgano in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”. Resta però il problema dei genitori entrambi lavoratori e sul come sistemare i figli, anche qui Conte ha spiegato che il governo è al lavoro per trovare una soluzione.

L’incontro con le Regioni

Oggi l’incontro con le Regioni in vide o-conferenza, non resta dunque che attendere il prossimo DPCM. La condizione primaria per la riapertura è che la sicurezza e la salute dei cittadini e tutte le Regioni devono collaborare e procedere contemporaneamente: “Non possiamo procedere in ordine sparso. Non possiamo permettercelo perché il virus non conosce distinzioni territoriali e dobbiamo assolutamente prevenire una seconda ondata di contagi. Il piano nazionale che abbiamo messo a punto ci consente una ripresa ben strutturata, ragionata, senza concessione a improvvisazione”.