Sulla possibilità di rivedersi durante la fase 2 ci sono state molte polemiche. Conte, durante la conferenza stampa, si era espresso sulla possibilità di incontrare esclusivamente i propri congiunti. Termine, quest’ultimo, che ha scatenato parecchi interrogativi tra i cittadini. Sulla questione si è espressa anche Vladimir Luxuria, che ha ipotizzando come sarebbe andata se al governo ci fossero stati Salvini e Meloni.
Luxuria: maggiori discriminazioni con Salvini e Meloni
“Sono sicura che ci sarebbero state maggiori restrizioni e discriminazioni per gay, lesbiche e trans”: lo ha scritto Vladimir su Twitter, commentando le nuove direttive in vigore nella fase 2. Lei, icona del mondo LGBTQ e tra le organizzatrici del primo Gay Pride in Italia nel 1994, è molto critica nei confronti dell’attuale politica italiana.

L’attivista per i diritti LGBTQ
Secondo Vladimir Luxuria, la prima transgender eletta in Parlamento in uno Stato europeo, di fatto oggi non ci sarebbe ancora un’uguaglianza garantita. “Quando ero parlamentare ponevo sempre l’accento sul fatto che quando si ha la possibilità di parlare con un rappresentante di una nazione dove gay e lesbiche se la passano male, bisogna porlo il problema, sollevarlo”, ha detto in un’intervista al Giornale del Cilento. Soprattutto in un periodo come questo in cui, secondo Vladimir, i temi LGBTQ vengono messi da parte a fronte di tematiche ritenute più urgenti.
L’apprezzamento per il Papa
Vladimir si è espressa anche sulle misure prese in Italia, nel corso degli anni, sulla tematica omosessuale. Per lei la politica dovrebbe semplificare le cose, e non renderle più difficili. Una tematica affrontata riguarda le adozioni per le coppie omosessuali: “In questo periodo di coronavirus sta emergendo quanto sia stato negativo non approvare una legge sulla stepchild adoption”.

Infatti nel nostro Paese non è riconosciuto il ruolo di “mamma sociale”, cioè una delle due componenti di una coppia costituita da donne che però non ha fisicamente partorito il figlio. Tuttavia, se da una parte la politica sembra essere restia al cambiamento, dall’altra, secondo Vladimir, l’attuale pontefice pare abbia aperto un varco nel muro di discriminazione costruito in questi anni dalla Chiesa, anche se “Penso che il Papa purtroppo non abbia completamente libertà di poter davvero dire e fare quello che vuole”.